ALLA TUA PRESENZA SIGNORE
+ Dal Vangelo di Marco (Mc 13, 33-37)In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento.È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».CHE COSA VUOI DIRCI, SIGNORE?“Vegliate dunque…fate in modo che non vi trovi addormentati”.Quante volte ho provato ansia e disagio di fronte a questo monito, così diretto e severo… l’ansia di quando si ha un appuntamento importante: temi di non sentire la sveglia il mattino e, così, passi la notte insonne. Quest’anno, invece, riesco a cogliere l’amore che sta dietro a questo invito, l’amore di un Padre che vuole il meglio per i suoi figli: quante raccomandazioni ci hanno fatto sempre i nostri genitori? Quante raccomandazioni facciamo di continuo ai nostri figli? Solo per amore… Questa è la Parola di un Dio Padre che non vuole lasciare nulla di intentato affinché i Suoi figli arrivino preparati. “Vegliate!” Cioè rimanete attenti, attendete che sia il “momento giusto” in cui, ciò che deve essere, si compirà. Noi viviamo questa attesa aspettando il nostro quarto figlio. Un’attesa che si accompagna ad un’immensa gioia, consapevoli della fortuna di essere stati scelti per accogliere una nuova vita. Ma anche con la presenza di dubbi e paure: saremo in grado di essere all’altezza? Andrà tutto bene? Sapremo adattarci ai cambiamenti necessari per il bene dei nostri figli? Sapremo accettare anche ciò che non rientra nei nostri programmi, ma che potrà invece accadere? Sapremo farci Tuoi compagni di viaggio, sapendo che tutto ciò non è “nostro”, ma un Tuo dono? Anche questi dubbi ci aiutano ad attendere: ci permettono di interrogarci e pianificare, cercare delle risposte o comunque delle direzioni, dei punti di riferimento a cui aggrapparci con fiducia. Perché ogni attesa deve avere in sé una grande fiducia nel cambiamento che sta per accadere: importante e impegnativo ma, sicuramente, arricchente perché “in Lui siete stati arricchiti di tutti i doni”. L’attesa allora ci consente di prepararci, con amore e desiderio, a questo nuovo incontro, a una nuova relazione che porterà necessariamente alla ricerca di un nuovo equilibrio, alla necessità di voler cambiare per accogliere e per crescere insieme. Nei nove mesi di attesa di un figlio il corpo si adatta per farlo crescere, si preparano i vestitini, la cameretta, si pensa al nome…come sarà? A chi assomiglierà? Anche quando attendi degli ospiti a casa, rassetti e sistemi, dai il meglio per preparare un’ottima cena: sarà abbastanza il cibo? Sarà saporito e buono? Non si tratta allora di un’attesa statica e passiva, ma di un ascolto attivo e di un impegno personale. L’Avvento è l’opportunità di un avere tempo per “sperimentarci” ed aprire il nostro piccolo mondo personale ad una dimensione più ampia. La Parola ci invita ad attivarci, ad aprire i nostri sensi per cogliere i segnali e metterci in cammino avendo fatto tutti i preparativi. Buon cammino a tutti noi!(Chiara, Silvio, Sofia, Letizia, Angela… e Andrea)IN QUESTA SETTIMANA VIVIAMO …
Attiviamo i nostri sensi in famiglia, al lavoro, tra gli amici, scegliendo ogni giorno una persona verso la quale stare particolarmente attenti per darle un aiuto speciale: una parola di comprensione, un momento di ascolto, un gesto di aiuto.
PREGHIAMO COME TU CI HAI INSEGNATO, SIGNORE
La prima candela è detta “del Profeta“, poiché ricorda il profeta Michea, che aveva predetto che il Messia sarebbe nato a Betlemme e simboleggia la speranza.La seconda candela è detta “di Betlemme“, per ricordare la città in cui è nato il Messia, e simboleggia la chiamata universale alla salvezza.L’accensione di ciascuna candela indica la progressiva vittoria della Luce sulle tenebre dovuta alla sempre più prossima venuta del Messia.La terza candela è detta “dei pastori“, i primi che videro ed adorarono il Messia e simboleggia la gioia, da qui il colore rosa. La quarta candela è detta “degli Angeli“, i primi ad annunciare al mondo la nascita del Messia e a vegliare sulla capanna dove è nato il Salvatore. Simboleggia l’amore.