Comunità Energetica RinnovabiIl vescovo Giuliano e il sindaco Possamai annunciano che il Comune di Vicenza sarà socio partecipante nella CER “Fondazione energia solidale ETS”

Comunità Energetica Rinnovabile “Fondazione energia solidale ETS”: 

il vescovo Giuliano e il sindaco Possamai annunciano

che il Comune di Vicenza sarà socio partecipante della fondazione

È stata presentata il 23 ottobre 2025, al Centro servizi anziani delle suore maestre di Santa Dorotea, il coinvolgimento del Comune di Vicenza nella CER (Comunità Energetica Rinnovabile) “Fondazione energia solidale ETS” voluta dalla Diocesi di Vicenza. Il Comune sarà socio partecipante della fondazione stessa, che è stata costituita il 16 dicembre 2024 dalla Diocesi di Vicenza insieme ad altri due enti diocesani: la Fondazione Caritas Vicenza e l’Ente Casa del Clero.

Il vescovo Giuliano insieme al sindaco Giacomo Possamai, durante la conferenza stampa, hanno spiegato le motivazioni che sostengono queste scelte. Sono intervenuti anche l’Assessore all’ambiente Sara Baldinato e il Consigliere comunale Raffaele Colombara.

«La Fondazione è un ente del terzo settore che abbiamo voluto chiamare “energia solidale” per due motivi – ha detto il Vescovo –. Il primo è avviare processi aperti a tutti (la CER non ha carattere confessionale) che pongano attenzione alla produzione di energia pulita, espressione concreta di custodia del creato, come ha sollecitato papa Francesco con l’enciclica “Laudato Si’”. Il secondo motivo è rispecchiato nella parola “solidale”; infatti gli eventuali utili della CER non saranno distribuiti tra i diversi enti facenti parte della stessa bensì impiegati in progetti di carattere sociale.  Il coinvolgimento del Comune di Vicenza si inserisce proprio in quest’ottica e sarà regolato da un protocollo, così da avere dei progetti di largo respiro: formativi per le persone che si coinvolgeranno nella CER e sociali per la ricaduta collettiva della Comunità Energetica. Ritengo che la collaborazione con le istituzioni civili sia particolarmente importante per le nostre realtà ecclesiali».

«Per il Comune di Vicenza aderire alla Cer della Diocesi è una grande opportunità, che ci permetterà di lavorare insieme a favore della città – le parole del sindaco di Vicenza Giacomo Possamai -. La Diocesi di Vicenza ha infatti avuto la capacità di attivare questa Comunità energetica rinnovabile prima di tutti gli altri. L’obiettivo è quello di costituire una grande comunità con tante cittadine e tanti cittadini che ne potranno far parte. Un altro grande obiettivo comune è quello di fare in modo che gli incentivi abbiano poi una ricaduta sul sociale e sui temi ambientali. È per questo che siamo felici di fare questo percorso insieme. Il Comune si prende così l’impegno di lavorare ancora di più sulle politiche energetiche, quindi su nuovi pannelli e su nuovi sistemi di produzione di energia, e di attivare e coinvolgere maggiormente la cittadinanza. Lavoreremo insieme alla Diocesi, insieme ai Consigli di quartiere e insieme alle parrocchie: andremo quartiere per quartiere a raccontare e spiegare qual è il nostro obiettivo e, soprattutto, le finalità della comunità energetica».

La transizione ecologica e la promozione delle energie rinnovabili rappresentano oggi una priorità strategica per gli enti locali. In questo contesto, le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) costituiscono uno strumento innovativo e inclusivo per favorire la produzione e il consumo condiviso di energia da fonti rinnovabili, con benefici ambientali, economici e sociali. In particolare i benefici portati dall’adesione ad una CER rispondono ai seguenti criteri: sostenibilità ambientale, riduzione delle emissioni di CO₂ e promozione di un modello energetico decentrato e pulito; risparmio economico, riduzione dei costi energetici per l’ente e per i cittadini, grazie all’autoconsumo collettivo e agli incentivi previsti; inclusione sociale: possibilità di coinvolgere famiglie vulnerabili, enti del terzo settore, scuole e piccole imprese in un progetto condiviso; valorizzazione del territorio: promozione di una rete locale di collaborazione tra istituzioni, cittadini e soggetti privati; accesso a finanziamenti: le CER sono spesso oggetto di bandi regionali, nazionali ed europei che possono sostenere investimenti e progettualità.

Al fine di verificare la fattibilità relativa alla costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile, il settore ambiente, patrimonio e capitale naturale del Comune di Vicenza ha redatto uno studio di fattibilità tecnico economico giuridico di una CER. Lo studio di fattibilità, realizzato da Marco Bianchi di Sinergia Società Cooperativa e da DBA – società di consulenza specializzata nell’ambito energetico, ha evidenziato, attraverso opportune simulazioni e scenari, le possibilità relative all’installazione di impianti solari fotovoltaici su strutture di proprietà del Comune di Vicenza. Al tempo stesso è emerso come la messa a terra dei progetti, necessiti dell’utilizzo di un soggetto giuridico che possa qualificarsi come Comunità Energetica Rinnovabile, evidenziando come fosse possibile cogliere l’opportunità di aderire a CER esistenti già costituite sul territorio.

Dall’analisi dei soggetti presenti ed attivi nel territorio e dalle successive interlocuzioni promossa dal Comune di Vicenza, è emerso come la fondazione “Energia solidale ETS”, promossa dai soci fondatori Casa del Clero, fondazione Caritas di Vicenza e Diocesi di Vicenza e iscritta al RUNTS (Registro Nazionale Terzo Settore), si distinguesse per alcune caratteristiche che la rendono particolarmente adatta alla partecipazione del Comune di Vicenza. Tra queste: il radicamento territoriale, essendo la Diocesi un soggetto profondamente integrato nel tessuto sociale e culturale locale, con una rete capillare di parrocchie, enti e strutture che possono fungere da prosumer (produttori e consumatori); le finalità etiche, sociali e caritative: la CER diocesana è orientata al bene comune, con attenzione particolare alle fasce deboli della popolazione e alla promozione della giustizia energetica; la neutralità e l’inclusività: la Diocesi agisce come soggetto terzo, capace di aggregare realtà diverse (pubbliche, private, associative) in un progetto condiviso e non competitivo; l’esperienza e la progettualità: la Diocesi ha già avviato studi di fattibilità, individuato siti idonei per la produzione di energia rinnovabile e attivato collaborazioni con esperti del settore; l’efficienza organizzativa: le possibili sinergie tra parrocchie, cittadini e consigli di quartiere, potranno permettere la generazione di buone prassi gestionali, sia in merito allo sviluppo di progetti che di destinazione delle risorse economiche.

Con l’adesione alla Comunità Energetica Rinnovabile promossa dalla Diocesi, il Comune di Vicenza ha scelto di evitare la nascita di una ulteriore comunità, come spesso accade in altre città, decidendo di unire le forze assieme a un soggetto così profondamente radicato nel territorio e con il quale sarà possibile costruire delle sinergie in ambito sociale. La scelta di adesione a una fondazione di partecipazione viene ulteriormente motivata dal fatto che si tratta di ente non lucrativo, che persegue uno scopo di utilità generale. Il modello organizzativo della fondazione di partecipazione è infatti caratterizzato da una pluralità di fondatori o, comunque, di partecipanti all’iniziativa mediante un apporto di qualsiasi natura, purché utile al raggiungimento dello scopo. Altra caratteristica è quella del principio di partecipazione attiva alla gestione dell’ente da parte di tutti i fondatori o partecipanti.

Il Comune di Vicenza aderirà alla fondazione con la qualifica di socio partecipante.

Ai sensi del Codice del Terzo settore, il Comune non potrà assumere il controllo della fondazione stessa. Si prevede quindi di stipulare una convenzione di coprogettazione secondo le modalità descritte dal Codice del Terzo settore, coinvolgendo in un ruolo propositivo i Consigli di Quartiere come rappresentanti della cittadinanza. L’aspetto originale e innovativo del progetto è proprio questo: si prevede che la Comunità Energetica Rinnovabile rinnovabile possa dialogare con i meccanismi partecipativi del Comune rappresentati dai Consigli di Quartiere, al fine di valorizzare al massimo i contributi dei cittadini e delle organizzazioni, al fine di scegliere dove destinare le risorse economiche che il progetto genererà.