«Di fronte alle tante crisi di oggi, vogliamo essere segno visibile di speranza»

Il Messaggio congiunto delle religioni presenti nel Vicentino

Numerosa, come sempre, la partecipazione all’annuale “Incontro interreligioso” di Vicenza, di cui domenica 30 marzo 2014, nel Palasport del capoluogo berico, sì è svolta la 10a edizione.

Promosso dal Centro ecumenico Eugenio IV in collaborazione con il Comune di Vicenza, l’appuntamento ha visto la presenza di fedeli hindù, sikh, ravidassia, musulmani e cristiani riuniti per riflettere insieme sul tema “Oltre la crisi, la speranza. Il messaggio delle religioni”.Le varie testimonianze, intervallate a danze e canti tradizionali, hanno messo in luce la comune preoccupazione per le tante crisi di oggi: economica e religiosa, della natalità e del rispetto dei diritti umani, fino alle crisi determinate dalle calamità naturali.«In provincia di Vicenza – ha detto il presidente del Centro Eugenio IV mons. Giuseppe Dal Ferro -, viviamo da tempo una realtà multireligiosa, con 25mila musulmani, 1.500 sikh, 1.000 induisti e la religione cristiana rappresentata non solo dai cattolici, ma anche dagli ortodossi e dalle Chiese pentecostali. Tutte queste religioni insieme possono svolgere un ruolo propositivo nella società se si dispongono concretamente al dialogo».Ed è quanto è accaduto domenica 30 marzo, quando i rappresentanti delle varie fedi hanno affermato «che la crisi può anche aprire nuovi orizzonti, nei quali prevale l’uomo sul denaro, lo spirituale sul materiale, la solidarietà sulla chiusura egoistica».Al termine dell’incontro, infatti, essi hanno trasmesso congiuntamente un “Messaggio di speranza delle religioni del Vicentino” a tutta la società.“L’uomo contemporaneo  – recita il testo – ha bisogno di speranza” perché “non vuole rassegnarsi a una vita inutile e tragica e neppure accettare il pessimismo dilagante”.“La speranza c’è – continua il Messaggio – ed è vera quando riposa in Dio, clemente e misericordioso, il quale non abbandona mai l’uomo”.Di qui l’impegno delle religioni presenti nel Vicentino “a costruire una società più fraterna con un dialogo fra loro e con la promozione della pace sociale”.Inoltre, esse vogliono diventare “segno visibile di speranza con una testimonianza comune:
– a chi soffre per la crisi economica, proponendo la condivisione della mensa;
– a chi è privato di ogni cosa per cataclismi naturali, proponendo l’aiuto fraterno di volontariato;
– a chi vede calpestati i propri diritti, proponendo una solidarietà nel chiedere giustizia;
– a chi è povero di affetti per la denatalità, proponendo il recupero del valore della vita;
– a chi ha perso la fede, proponendo la preghiera assidua”.