E’ possibile trovare un senso alla sofferenza umana?

Incontro con don Sergio Messina promosso dalla Caritas

“E’ possibile trovare un senso alla sofferenza umana?”. E’ la domanda che fa da sfondo all’incontro promosso dal Servizio segno di Caritas Diocesana Vicentina “Lutto, solitudine ed esperienza del limite” per la sera di mercoledì 6 novembre 2013 alle ore 20.30 nella Sala accademica del Centro “Arnoldo Onisto” di Vicenza (in borgo Santa Lucia n. 51).

Relatore d’eccezione è don Sergio Messina, prete piemontese con una lunga esperienza di servizio accanto ai malati, in particolare quelli terminali, per seguire i quali ha dato vita anche all’associazione “Vo.L’A” onlus.

« Per chi vive il dramma della perdita di una persona cara a causa di malattia, incidente o suicidio o per chi sta accompagnando un proprio congiunto morente, oggi non ci sono spazi di condivisione del dolore, ma di solitudine», spiega la psicologa e psicoterapeuta Viviana Casarotto, coordinatrice dei Servizi Caritas sul lutto. E prosegue: «Il lutto è la perdita più grande che si possa sperimentare. Assieme a questa, tuttavia, ci sono altre sofferenze che provocano forti disagi esistenziali. Ciò che serve, quindi, sono occasioni di condivisione della fatica e delle difficoltà, appunto, esistenziali».

Il Servizio-segno  “Lutto, solitudine ed esperienza del limite”, che offre uno spazio di ascolto, sia diretto che tramite telefono o e-mail, e la possibilità di un incontro con la psicologa, è noto soprattutto per un’azione attraverso i Gruppi di auto-mutuo aiuto. Ve ne sono a Vicenza, Nove, Ponte di Barbarano, Altavilla Vicentina e Schio. I componenti di ogni gruppo, attraverso la condivisione del dolore e dei sentimenti generati dall’aver vissuto esperienze simili, imparano insieme a elaborare positivamente il proprio cordoglio, individuando modalità costruttive di gestire momenti di sofferenza e di solitudine.
     
L’incontro con don Sergio Messina, se da un lato rappresenta un ulteriore contributo a questo cammino, dall’altro è un’occasione rivolta a tutte le persone che si interrogano sui perché delle tante sofferenze umane.
 
«Interrogarsi sul senso delle sofferenze umane – aggiunge Viviana Casarotto – è uno stimolo a cercare le risorse possibili dentro e attorno noi. Una risorsa è certamente la condivisione. Infatti, quando si è travolti da un evento luttuoso, vi è ilo rischio che tutto perda di significato e il vivere stesso divenga doloroso e faticoso. Trovare un luogo dove poter esprimere le proprie emozioni ed esperienze può fare la differenza, può nuovamente aprire alla speranza. Per questo è importante affrontare il tema della morte: ciò conduce inevitabilmente a dare senso e valore alla vita».

Luca de Marzi