E’ stato firmato nel pomeriggio di mercoledì 24 settembre l’accordo di locazione tra la Diocesi di Vicenza e la Facoltà di Architettura dell’Università della Virginia che riguarda una parte dell’ex vescovado in piazza Duomo n. 10 a Vicenza.
Questo luogo è importante per la diocesi e il territorio vicentino perché qui hanno vissuto diversi vescovi della nostra diocesi, rendendo l’episcopio il cuore pulsante non solo della diocesi, ma anche di altre realtà, religiose e laiche.
Con il trasferimento degli uffici di curia nel centro pastorale diocesano intitolato al vescovo “Arnoldo Onisto”, già seminario vescovile, e la decisione del vescovo di abitare presso la comunità di preti là residenti, si è posta la questione della destinazione di questi spazi che ora saranno destinati ad essere alla Facoltà di architettura dell’Università della Virginia.
L’occasione è particolarmente significativa perché coincide anche con il 50esimo da quando il prof. Mario Di Valmarana, vicentino e docente in questa prestigiosa università, iniziò il programma di viaggi di studio per gli studenti americani a Vicenza.
E’ stato dunque inaugurato oggi anche il primo campus italiano dell’Università della Virginia, che vedrà l’alternarsi di gruppi di 25 studenti. I corsi dell’università della Virginia saranno coordinati dal Centro studi Mario di Valmarana, diretto dal prof. Sherman.
«Accogliere stabilmente in questi spazi la Scuola di Architettura dell’Università della Virginia, una delle più prestigiose università pubbliche degli Stati Uniti, è per noi motivo di gratitudine e, insieme, di speranza. È un segno dei tempi che parla di ponti tra i popoli, tra le culture, tra generazioni, e lo fa in una città come Vicenza, che reca impressa l’impronta dell’arte e del genio di Andrea Palladio», ha dichiarato il Vescovo. «Sono lieto che questo palazzo, lasciato libero dopo il trasferimento degli uffici della Curia a Santa Lucia, possa ora essere luogo di incontro tra studenti americani e la nostra città. Un segno eloquente di apertura, di collaborazione e di fiducia nel valore della conoscenza e della condivisione internazionale», ha aggiunto mons. Brugnotto.
«Il Professor Mario Valmarana ha concepito questi programmi come un’estensione dell’Università, affinché gli studenti potessero immergersi in un apprendimento esperienziale, impregnando di cultura la conoscenza», ha affermato il Preside della Facoltà di Architettura dell’UVA, Malo A. Hutson.
«Questo centro, opportunamente chiamato in onore di Mario, porta avanti questi valori, rafforzando al contempo le nostre partnership istituzionali globali nel futuro», ha aggiunto Hutson.
«Venezia e Vicenza, con la loro identità unica di crocevia globale, offrono un laboratorio vitale per lo studio della vita e della cultura urbana», ha affermato William Sherman, direttore del Centro studi “Mario di Valmarana”. «Negli ultimi cinquant’anni, la Facoltà di Architettura ha costruito relazioni solide e significative nella regione, volte ad un’ulteriore crescita, anche nel tempo. Siamo entusiasti di iniziare questo nuovo capitolo», ha concluso Sherman.
«Con l’apertura di questo campus, Vicenza scrive un nuovo capitolo della sua storia culturale e accademica. Gli studenti dell’Università della Virginia troveranno qui una sede stabile dove studiare architettura, nella città plasmata da Andrea Palladio, che il Congresso degli Stati Uniti ha riconosciuto come “padre dell’architettura americana”. Un legame profondo che oggi si rinnova», ha dichiarato il sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai.«Ma c’è di più: torna a vivere un luogo straordinario del nostro centro storico. Il Centro Valmarana riapre il Vescovado alla città e al mondo, restituendo anima e futuro a uno spazio di altissimo valore culturale e simbolico. È un tassello importante nel rafforzamento della vocazione universitaria di Vicenza, ed è anche un segno concreto della crescente attrattività della nostra città. Il mio più sentito ringraziamento va all’Università della Virginia, al Vescovo e alla Diocesi, che con grande lungimiranza hanno creduto in questo progetto. Le ragazze e i ragazzi che verranno a studiare a Vicenza vivranno un’esperienza di crescita profonda. E la nostra comunità, al tempo stesso, si arricchirà del dialogo con loro e con l’intera comunità accademica. Vicenza si apre, si trasforma, cresce — nel segno della cultura», ha concluso il sindaco.





