Giornata di Santificazione del Clero: il Vescovo scrive ai preti della diocesi. Incontri nei Vicariati

 
Carissimi confratelli,

  spero di trovarvi bene in salute fisica e spirituale, rincuorati dalla possibilità di poter celebrare l’Eucaristia nelle nostre chiese con i fedeli, seppur nella fatica di osservare le norme che ci sono richieste. Dal momento che non sarà possibile la celebrazione della “Giornata per la santificazione del Clero” con l’intero presbiterio, desidero raggiungervi con questa lettera, accompagnata anche da una proposta dalla Commissione per la Formazione Permanente del Clero, che potrà essere un sussidio per la preghiera e per la riflessione nelle congreghe dei nostri vicariati, da tenere il prossimo venerdì 19 giugno.

Durante questo tempo di pandemia, “tempo di dolore e di grazia”, abbiamo condiviso insieme le preoccupazioni, i timori, le inquietudini, il peso di questa situazione imprevista e sconcertante. Attraverso i Vicari Foranei, che ho incontrato più volte in video conferenza, attraverso le mie e le vostre telefonate, le lettere e i messaggi abbiamo cercato di continuare, seppur in modo diverso e limitato, il nostro servizio generoso e appassionato alle persone, uomini e donne, che vivono, lavorano, abitano nel territorio della nostra Diocesi. L’esperienza della pandemia ha fatto saltare schemi e sicurezze, non solo dal punto di vista sanitario, sociale ed economico, ma anche dal punto di vista ecclesiale. Ora siamo chiamati a convivere, chissà per quanto tempo e in quali modi, con questo virus, con prudenza e coraggio, e siamo pure chiamati a re-iniziare il compito di pastori a servizio delle nostre comunità.

Un sentimento spontaneo e, allo stesso tempo, doveroso sorge nel mio cuore, e si può esprimere in una sola parola: grazie.

Ringrazio ciascuno e tutti voi:

–         per la cura che avete riservato ai fedeli, durante questa pandemia, in modo preferenziale, ai più fragili, ai più deboli e ai più poveri;
–         per tutte le iniziative che avete messo in atto al fine di tenere unito il tessuto umano e spirituale delle nostre famiglie;
–        per la fede, la solidarietà e la vicinanza manifestate verso i familiari dei tanti fratelli e sorelle che avete accompagnato nei cimiteri delle nostre città e dei nostri paesi, con un senso di struggente mestizia e di sincera fede;
–         per la docilità, seppur faticosa, con cui avete accettato di osservare le norme, i protocolli richiesti, anche se non sempre condivisi;
–         per la disponibilità a tener aperte le chiese, anche nei mesi di marzo e di aprile, per accogliere, ascoltare e confortare quei pochi fedeli che le hanno frequentate;
–        per la pazienza e la sollecitudine con cui avete re-iniziato a celebrare l’eucaristia, seppur con un numero limitato di fedeli, adeguando le nostre chiese con tutti i dispositivi necessari e le precauzioni richieste;
–         per la bella testimonianza di vita fraterna, di preghiera, di condivisione dell’Eucaristia che avete vissuto nelle nostre canoniche.

Infine desidero ringraziare, con tutto il cuore, i responsabili delle diverse comunità presbiterali, che hanno saputo proteggere la salute dei nostri confratelli più anziani e più esposti al rischio del contagio. Vi prego di estendere il mio ringraziamento ai Diaconi permanenti insieme alle loro spose, ai Consacrati e alle Consacrate e a tutti i Laici, uomini e donne, che hanno condiviso con noi questo “tempo di dolore e di grazia”.

Vi saluto tutti con gratitudine, riconoscenza e affetto.


+ Beniamino Pizziol

Vescovo di Vicenza

 
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