Giovani pellegrini in Terra Santa

Alle radici della fede, pronti al servizio e con un ideale nel cuore

 
 Si avvicina la partenza per i 20 giovani vicentini che dal 6 al 20 agosto parteciperanno al pellegrinaggio diocesano in Terra Santa.
Ad accompagnarli, in un progetto congiunto di Pastorale giovanile, Ufficio diocesano pellegrinaggi e Caritas, don Gianantonio Urbani e lo scalabriniano padre Jonas Donazzolo.
 
Giovani profondamente motivati, alla ricerca delle radici della propria fede, ma anche desiderosi di aprirsi al servizio in un orizzonte internazionale, più vasto di quello della loro parrocchia o delle associazioni cui già appartengono.
 
“L’esperienza che questo gruppo di giovani tra i 18 e i 30 anni vivrà – racconta Angela Guglielmi, responsabile del settore giovani della Caritas – è in realtà molto più di un normale pellegrinaggio. Alla visita ai luoghi santi che videro la presenza di Gesù (come Nazareth, il monte Tabor o il mare di Galilea), si affiancheranno infatti l’incontro con alcuni testimoni autorevoli di pace e il servizio ai più piccoli, poveri e indifesi di quelle terre”.
 
 E così oltre alle pietre degli scavi archeologici e delle basiliche, i giovani vicentini incontreranno alcune “pietre vive” come frate Diego Dalla Gassa, Daniela Yoel e Geries Khoury, persone che diversamente operano nella ferma convinzione che i muri si possono abbattere e che la pace e la giustizia sono ideali raggiungibili.
 
Per quanto riguarda il servizio il gruppo di giovani pellegrini sarà impegnato invece alla Tenda delle Nazioni, all’Effethà e al Baby Hospital. La Tenda delle Nazioni è un progetto di resistenza pacifica alle ingiuste e illegali confische di terreni che Israele opera nei confronti delle popolazioni palestinesi, cui appartiene anche la minoranza cristiana della popolazione.

“Andare in Terra Santa ora – conclude Angela – è di per sé un gesto forte di prossimità verso un Paese che, circondato da tanti focolai di guerra (Egitto, Siria…) rischia di essere dimenticato dalla comunità internazionale, ma che noi cristiani vogliamo invece continuare a portare nel cuore”.
 
Alessio Graziani