Il Progetto Jonathan compie 25 anni

Una mostra sull'esperienza della casa accoglienza per detenuti in pena alternativa

 
“RI-SCATTI”. E’ il titolo emblematico della mostra che il Progetto Jonathan, la casa accoglienza per detenuti in pena alternativa di Vicenza, inaugura alle ore 19.00 di giovedì 24 aprile 2014 per raccontare 25 anni trascorsi nel tentativo di dare un senso nuovo a tante esistenze, a cercare di porre la vittima al centro dei pensieri del detenuto e a regalare momenti di normalità a chi, da tempo, la normalità non sa cosa sia.
 
Allestita nelle sale di Galleria Celeste, in contrà XX Settembre, rimarrà aperta fino al prossimo 18 maggio e propone in particolare le fotografie di un partner d’eccellenza, il lucchese Filippo Brancoli Pantera (nel 2010 inserito dagli International Photography Awards tra i migliori 25 fotografi del nuovo millennio), autore di molti degli scatti “rubati” alla vita quotidiana all’interno e nello svolgersi delle varie attività della casa-accoglienza.
 
È difficile sintetizzare il lavoro del Progetto Jonathan, da poco trasferitosi in Strada della Paglia, in questi 25 anni. Quando nacque, fu il primo esperimento di questo tipo sul territorio. Oggi è una realtà conosciuta da tutti che collabora attivamente con le istituzioni e fa parte del Progetto triveneto “Esodo” della Caritas e della Fondazione Cariverona.
 
A chi lavora al Progetto Jonathan non piace parlare di dati – anche se basterebbe citare le oltre 300 accoglienze residenziali fatte in questi anni di cui molte finite con una nuova vita in famiglia sulla strada della legalità -. Preferisce invece parlare di vite. Ma 25 anni sono un traguardo che non si può ignorare e quindi, per festeggiarlo al meglio, è stata programmata una serie di iniziative, con cadenza mensile, dal titolo, tratto da un verso della poesia di Pier Mario Giovannone, “E che il gomitolo forse non ha voluto diventar maglione…” per raccontare, attraverso la cultura, l’esperienza del carcere e di una possibile prospettiva di vita diversa.
 
La mostra “RI-SCATTI. Volti, passi e luoghi delle pene alternative”, a ingresso libero, è il primo degli eventi in calendario. Si tratta di un vero e proprio percorso sensoriale nel quale si attraversa anche una cella ricostruita in scala reale 1:1 con il mobilio originale del carcere. Inoltre, il buffet per l’inaugurazione è preparato dai ragazzi del Progetto Jonathan assieme ai volontari. 

Gli altri appuntamenti saranno con gli spettacoli teatrali di Marco e Pippo e della compagnia Mendicanti dei Sogni, con gli eventi culturali con Pino della Sega e Leonardo Lenzi, con i concerti dei CantaGaia e i Diamanti, con i laboratori creativi e, infine, con le cene di gal(er)a dove i detenuti saranno chef per una sera.
 

«La mostra – spiega il responsabile Davide Bellarte con il collega Lorenzo Tona e i volontari del Progetto Jonathan – vuole essere storia: parla di violenza, di carcere e di riscatti attraverso foto e oggetti e anche di “oltre il carcere”, dove l’oltre è rappresentato dalla pena alternativa, percorso giudiziario che riesce a dare risultati positivi rispetto alla recidiva. Con questa mostra, inoltre, il Progetto Jonathan vuole mostrarsi alla città, alle persone, per creare una cultura giusta intorno a certe tematiche su cui, troppo spesso, c’è molta disinformazione».
 
Per informazioni: progettojonathan@libero.it