Il vescovo Giuliano ha inaugurato “Casa San Bernardino” segno giubilare della diocesi

Casa San Bernardino è realtà. Per Vicenza un nuovo luogo di accoglienza, da cui ripartire, grazie a un percorso di accompagnamento verso il recupero dell’autonomia abitativa.

La nuova struttura di housing sociale, ricavata dal recupero edilizio dell’ex libreria L.I.E.F., in Borgo Santa Lucia 38/40, è stata dichiarata dal vescovo Giuliano Brugnotto (la Diocesi è proprietaria dell’immobile) “segno giubilare”, proprio per ribadirne l’importanza nel tessuto sociale della città e non solo. L’inaugurazione è avvenuta ieri, 17 ottobre, in occasione della Giornata internazionale della lotta alla povertà. L’edificio, un tempo parte del patrimonio dei Frati Minori in seguito acquistato dalla Diocesi viene oggi riconsegnato alla città con un volto nuovo: non più un semplice spazio, ma una casa per chi non ha casa, un segno concreto di quel “Vangelo della carità” che vogliamo testimoniare con gesti credibili.

“Desidero in questo contesto ricordare che i Frati Minori proprio nei giorni scorsi hanno firmato l’atto di donazione dell’intero convento, comprensivo della Chiesa Santa Lucia, alla Diocesi che ha scelto di portare nei prossimi mesi tutte le attività caritative in capo alla Caritas vicentina in questa struttura. Un grazie sincero all’Ordine per questo atto di generosità – ha detto il Vescovo Brugnotto – Il Giubileo del 2025, che la Chiesa universale sta vivendo, porta come titolo “Pellegrini di speranza”. Ogni segno giubilare è chiamato a rendere visibile questa speranza, e Casa San Bernardino è il modo in cui la nostra Chiesa vicentina sceglie di farlo: una casa che accoglie chi è solo, chi ha perso il lavoro, chi ha dovuto lasciare la propria abitazione, chi cerca un punto da cui ripartire”.

Data in diritto d’uso alla Fondazione Caritas Vicenza e gestita in partenariato con l’Associazione Diakonia onlus (ente gestore dei servizi-segno di Caritas Diocesana Vicentina), Casa San Bernardino ospita quattro appartamenti, per un totale di 30 posti letto, messi a disposizione di persone che, per vari motivi, non hanno momentaneamente una casa.

Si tratta, infatti, di accoglienze temporanee (indicativamente 12 mesi), che prevedono la promozione delle persone accolte mediante percorsi di autonomia e inclusione sociale.

Al piano terra, inoltre, saranno svolte attività di segretariato sociale di Caritas Diocesana Vicentina.

“Il tema della casa – ampiamente inteso – è una delle grandi emergenze di questi anni – ha dichiarato Giacomo Possamai, sindaco di Vicenza – Oggi inauguriamo appartamenti per persone con situazioni di particolare fragilità, ma ormai il problema è molto più ampio: molte sono anche le persone che lavorano e non riescono ad accedere a mutui, affitti… Oggi dobbiamo affrontare insieme, con grandi alleanze, queste enormi difficoltà. La sfida è trovare una modalità per far fronte in tempi ordinari a questi drammi, quindi per chi non ha mezzi per sostenersi, ma anche per chi non arriva a fine mese a causa del costo dell’affitto o del mutuo. L’alleanza che ci ha portato a realizzare questo progetto è un’esperienza che va riproposta, anche per altri progetti. Trovare soluzioni efficaci per il tema dell’abitare è tra le sfide più difficili di questo tempo, ma determinante se vogliamo che le città restino luoghi dove vivere”.

Il progetto di ristrutturazione e adeguamento dei locali, del valore complessivo di 900.000 euro, è stato realizzato grazie al contributo della Diocesi di Vicenza, al finanziamento di 500.000 euro del PNRR – Missione 5 “Inclusione e Coesione” C2 investimento 1.3.1 Housing first, reso disponibile dal Comune di Vicenza quale capofila dell’Ambito Territoriale Sociale, ai fondi 8xmille della Chiesa Cattolica, nonché grazie al sostegno delle parrocchie, di numerosi donatori privati e di Banca delle Terre Venete, BVR Banca del Veneto Centrale e Banca BCC Veneta.

“Questa Casa – dichiara don Enrico Pajarin, presidente di Fondazione Caritas Vicenza e direttore di Caritas Diocesana Vicentina – si inserisce tra i servizi Caritas rivolti alla grave marginalità e all’emergenza abitativa. Qui trovano accoglienza persone che, principalmente a causa di difficoltà socio-economiche, sono senza un luogo in cui vivere. Attraverso percorsi di reinserimento lavorativo e sociale, cui contribuiscono altri servizi Caritas dedicati, vengono aiutate a recuperare la propria autonomia e, quindi, la speranza concreta di tornare in un contesto abitativo indipendente. Ringraziamo il Comune per la preziosa partnership in questo progetto e tutte le realtà che hanno espresso la loro vicinanza attraverso donazioni. Questa struttura è una risposta concreta al problema della casa, che purtroppo coinvolge un numero sempre più alto di persone. È la dimostrazione che, unendo le forze, si possono raggiungere grandi obiettivi”.

Mouaz, 32 anni, proveniente dal Ciad, è una delle sette persone che già sono ospitate in Casa San Bernardino. “Sono arrivato a Vicenza da Bari – racconta –, perché ho trovato online un lavoro in questa zona. Non avendo un luogo in cui dimorare stabilmente, per un periodo ho vissuto all’albergo cittadino di via Giordano e poi mi sono rivolto ai servizi di segretariato sociale di Caritas Diocesana Vicentina, a Casa Santa Lucia. Lì mi è stato proposto questo progetto di accoglienza e sostegno, che ho subito deciso di accettare per dare una svolta al mio futuro. Ho lavorato in una fonderia a Thiene, in una legatoria a Vicenza e ora sono impiegato in un’animisteria a Bolzano Vicentino. A Casa San Bernardino ho trovato la stabilità che mi permette di concentrarmi sul lavoro e sulla ricerca di una casa, ma anche di proseguire i miei studi in giurisprudenza. Sono iscritto all’Università di Bari, dove mi reco per sostenere gli esami. In Camerun mi ero laureato in diritto pubblico e scienze politiche e spero di concludere al più presto anche qui in Italia il mio percorso di studi”.