Il vescovo Giuliano ha presieduto nella mattina di domenica 13 aprile la celebrazione della domenica delle palme iniziata alla Chiesa dei Servi in Vicenza, continuata in processione che ha attraversato piazza dei Signori, piazzetta Poste e piazza Duomo per giungere in Cattedrale. E’ la celebrazione che apre la Settimana Santa che ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme e la sua Passione.
Introducendo la celebrazione il Vescovo ha ricordato le situazioni di sofferenza «di chi vive di speranza, come a Gaza e in Sud Sudan», accennando in particolare ai bambini morti nella notte scorsa nella Striscia. L’invito di mons. Brugnotto ai presenti e a quanti seguivano da casa la diretta televisiva è stato duplice: «vogliamo metterci dietro a Gesù perché siamo pienamente coinvolti con Lui».
Dopo la benedizione dei rami d’ulivo e di palma dei fedeli, la processione si è avviata verso la Cattedrale, dove la celebrazione è proseguita con la lettura della Passione dal vangelo di san Luca evangelista.
Il Vescovo ha iniziato l’omelia con una provocazione che riprendeva il riferimento iniziale a Gaza. «Viene da chiedersi che senso ha quello che sta accadendo a Gerusalemme in questi giorni? e che senso ha rivivere quanto narrato dall’evangelista Luca?», ha detto mons. Brugnotto. L’omelia ha ripreso alcuni tratti di persone che sono state attratte da Gesù e dal suo sguardo, come l’apostolo Pietro, ma anche Erode, Pilato, il malfattore crocifisso con Lui… Persone attratte dall’esperienza d’amore che Gesù con la sua vita ha dimostrato: Giuseppe d’Arimatea, anch’egli ricordato nell’omelia, si è preso cura di un corpo morto che per gli ebrei significava non poter più celebrare la Pasqua, ma «era così attratto che la cura per quel corpo era già la celebrazione della Pasqua», ha spiegato mons. Brugnotto.
Concludendo l’omelia, il Vescovo ha rivolto ai fedeli un’ultima provocazione e un invito: «Ed io, e noi, ci lasciamo attrare in questo anno giubilare dalla fonte della speranza? Ci lasciamo attirare dall’amore senza limiti di Dio? Dalla misericordia sulle nostre infedeltà? La speranza, infatti, nasce dall’amore e si fonda sull’amore che scaturisce dal Cuore di Gesù trafitto sulla croce, ha ricordato papa Francesco (Spes non confundit). Torniamo a questo amore perché la famiglia umana, tutta la famiglia umana, cammini verso l’unità e la pace».
Al termine delle preghiere dei fedeli, il Vescovo ha ricordato anche la popolazione del Myanmar colpita nuovamente dal terremoto.
Prima della benedizione finale, invece ha ricordato l’incontro avuto nel pomeriggio di ieri, 12 aprile, con 40 giovani che si stanno preparando con il percorso Missio Giovani ad un’esperienza missionari che li porterà nella prossima estate in varie parti del mondo.





