Il protocollo (che in altro luogo del sito, di certo, troverete integrale) può venire accolto con applausi o con perplessità. Chi si schiera con gli applausi non ammette perplessità; chi ha perplessità non comprende gli applausi. E’ sempre stato così e sarà sempre così.
Le condizioni, cui devono sottoporsi le parrocchie per la ripresa delle celebrazioni con il popolo sono contenute nel protocollo e sono 27, come i libri del nuovo testamento.Alcune condizioni sono ovvie, altre facili da mettere in pratica, altre più problematiche. Nella normativa sanitaria vigente sul virus, chi vìola condizioni di comportamento emanate dallo Stato, è passibile di denuncia penale. Il protocollo Stato/CEI non la esclude: non c’è nessuna deroga.Io non giudico la bontà, l’opportunità, la lungimiranza del protocollo. Non ne ho titolo. I miei punti di vista sono solo privati, cioè nulli.
In ogni caso sento l’obbligo di segnalare alle parrocchie e ai rispettivi Parroci, Legali Rappresentanti, che tutte le condizioni vanno rigorosamente osservate, specialmente quelle elencate nei punti 1 e 2 del protocollo.
Se non vengono scrupolosamente osservate il parroco, legale rappresentante, potrebbe incappare in una denuncia per responsabilità penale personale presso la Procura della Repubblica. La denuncia penale può essere depositata da chiunque: presente o non presente in chiesa, credente praticante o credente ateo o semplicemente ateo, simpatizzante per il parroco o in contrasto col parroco, comunista o capitalista… Se le forze dell’ordine vengono a conoscenza di inadempienze hanno l’obbligo della segnalazione alla Procura.
E’ bene che le parrocchie, oltre che far suonare le campane ( qua il virus non c’entra; c’entrano i decibels e gli orari!) valutino se hanno possibilità, capacità, organizzazione sufficiente per poter adeguatamente adempiere alle condizioni del protocollo, al fine di non esporre il parroco (unico Responsabile) a possibili denunce penali, a fronte delle quali può fare ben poco anche il presidente della CEI.Infine, chi volesse avere informazioni sul settore assicurativo per collaboratori e volontari (che non sono dipendenti!): TELEFONI, poiché il testo su questo argomento già così, è fin troppo lungo e, di certo, per più d’uno, barboso o poco riguardoso perché osa esprimere qualche asterisco o cancelletto su un documento voluto e approvato dalla CEI. Digressione: Vedo scritto su molte superfici: “Andrà tutto bene”. Mi sto stupidamente chiedendo: “qual è il contenuto che viene inserito nell’avverbio – in questo caso – “bene” dalla opinione pubblica dominante o egemone?”. adeto alla presentazione delle pratiche delle parrocchie: Francesco Peruzzi.
Le condizioni, cui devono sottoporsi le parrocchie per la ripresa delle celebrazioni con il popolo sono contenute nel protocollo e sono 27, come i libri del nuovo testamento.Alcune condizioni sono ovvie, altre facili da mettere in pratica, altre più problematiche. Nella normativa sanitaria vigente sul virus, chi vìola condizioni di comportamento emanate dallo Stato, è passibile di denuncia penale. Il protocollo Stato/CEI non la esclude: non c’è nessuna deroga.Io non giudico la bontà, l’opportunità, la lungimiranza del protocollo. Non ne ho titolo. I miei punti di vista sono solo privati, cioè nulli.
In ogni caso sento l’obbligo di segnalare alle parrocchie e ai rispettivi Parroci, Legali Rappresentanti, che tutte le condizioni vanno rigorosamente osservate, specialmente quelle elencate nei punti 1 e 2 del protocollo.
Se non vengono scrupolosamente osservate il parroco, legale rappresentante, potrebbe incappare in una denuncia per responsabilità penale personale presso la Procura della Repubblica. La denuncia penale può essere depositata da chiunque: presente o non presente in chiesa, credente praticante o credente ateo o semplicemente ateo, simpatizzante per il parroco o in contrasto col parroco, comunista o capitalista… Se le forze dell’ordine vengono a conoscenza di inadempienze hanno l’obbligo della segnalazione alla Procura.
E’ bene che le parrocchie, oltre che far suonare le campane ( qua il virus non c’entra; c’entrano i decibels e gli orari!) valutino se hanno possibilità, capacità, organizzazione sufficiente per poter adeguatamente adempiere alle condizioni del protocollo, al fine di non esporre il parroco (unico Responsabile) a possibili denunce penali, a fronte delle quali può fare ben poco anche il presidente della CEI.Infine, chi volesse avere informazioni sul settore assicurativo per collaboratori e volontari (che non sono dipendenti!): TELEFONI, poiché il testo su questo argomento già così, è fin troppo lungo e, di certo, per più d’uno, barboso o poco riguardoso perché osa esprimere qualche asterisco o cancelletto su un documento voluto e approvato dalla CEI. Digressione: Vedo scritto su molte superfici: “Andrà tutto bene”. Mi sto stupidamente chiedendo: “qual è il contenuto che viene inserito nell’avverbio – in questo caso – “bene” dalla opinione pubblica dominante o egemone?”. adeto alla presentazione delle pratiche delle parrocchie: Francesco Peruzzi.