“La Chiesa per la Scuola”

Dal Triveneto saranno oltre 10.000 i partecipanti al grande appuntamento con Papa Francesco


Dal Triveneto saranno più di 10.000, tra alunni, insegnanti, genitori ed educatori, i partecipanti al grande appuntamento con Papa Francesco che si terrà sabato 10 maggio 2014, in Piazza San Pietro a Roma.

Da tempo, infatti, le diocesi e le associazioni scolastiche del Nordest si vanno preparando per partecipare all’incontro promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana e denominato “La Chiesa per la scuola”.

In particolare, negli ultimi mesi l’Ufficio per la pastorale della scuola di Vicenza ha organizzato vari momenti di confronto e di informazione (gli ultimi il 4 e il 28 aprile scorsi con la presenza del Vescovo Beniamino Pizziol) finalizzati proprio a una partecipazione più consapevole all’evento romano che, stando alle adesioni inviate finora, dovrebbe coinvolgere ben oltre 200.000 persone.

 
«La Chiesa – scrive mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, nel messaggio dedicato all’appuntamento – storicamente ha sempre avvertito l’urgenza di star dentro a questo mondo perché sa per esperienza che solo persone libere e critiche possono dar seguito ad una società giusta e aperta. Sarà Papa Francesco ad accogliere il mondo della scuola in piazza San Pietro. Non c’è testimone migliore per assicurare a tutti che la Chiesa intende promuovere la scuola per il bene di tutti, a favore di ciascuno».
 
A Roma saranno presenti anche mons. Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia e presidente della Conferenza Episcopale Triveneto, e mons. Adriano Tessarollo, vescovo di Chioggia e delegato della Cet per la scuola.

«Davvero una bella risposta da parte di famiglie, gruppi e scuole del Triveneto», commenta don Edmondo Lanciarotta, coordinatore della Commissione Scuola Educazione Università della Cet. «L’evento è unico – aggiunge – perché non è mai successo che tutto il mondo dell’educazione si incontrasse con il Papa. Ci aspettiamo che la scuola sia posta al centro dell’attenzione ecclesiale, sociale e politica, riconoscendo in essa un bene comune. Le problematiche e le urgenze passano quasi in secondo piano rispetto alla valorizzazione della positività che il mondo della scuola esprime, con la molteplicità dei soggetti che in essa vivono e interagiscono, rendendola capace di essere un interlocutore fondamentale insieme alla famiglia, alla comunità cristiana e a tutti i soggetti impegnati a creare un’alleanza educativa».