In occasione della Giornata di Santificazione del Clero dello scorso 3 giugno, i presbiteri vicentini hanno potuto apprezzare ed ascoltare la relazione proposta da don Angelo Maffeis, sacerdote della diocesi di Brescia e docente all’Università Cattolica, sede di Brescia.
“Vi sono persone che nelle parole e nelle azioni lasciano trasparire il proprio intimo con immediatezza e spontaneità. Altri invece, per carattere o per formazione, tendono a custodire gelosamente la propria interiorità e sembrano quasi voler sottrarre la propria coscienza a ogni sguardo indiscreto. Paolo VI appartiene senza dubbio a questo secondo genere di persone. Coloro che si sono accostati a lui hanno testimoniato di aver percepito una grande sensibilità e capacità di ascolto, oltre a una lucida capacità di analisi dei problemi e a una vasta cultura. Ma non si può negare che la radice profonda di cui si sono alimentati la sua opera e il suo ministero sia rimasta per molti aspetti nascosta e sconosciuta a chi è stato testimone della sua azione pubblica (da questo forse dipendono, almeno in parte, le incomprensioni che ha incontrato in alcuni momenti della sua vita)…”.
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