«Nella comunicazione e nella partecipazione la relazione resta l’irrinunciabile punto di partenza»

Il cardinale Parolin ha inaugurato i lavori del 47° Convegno del Rezzara

Venerdì 19 settembre 2014 il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Papa Francesco ha inaugurato i lavori del 47° Convegno sui problemi internazionali promosso dall’Istituto Nicolò Rezzara di Vicenza. Dopo i saluti del sindaco Achille Variati e del Vescovo mons. Beniamino Pizziol, che in modo diverso hanno sottolineato l’importanza e l’attualità del tema scelto “Partecipazione democratica nell’era informatica”, la prolusione del cardinale ha posto l’accento sull’orizzonte di internazionalità che ha sempre caratterizzato il convegno del Rezzara (quest’anno per la prima volta a Vicenza e non alle Fonti centrali di Recoaro Terme), andando poi ad analizzare alcuni caratteri delle relazioni internazionali che sembrano emergere nell’attuale contesto globalizzato. 
Se su un versante negativo l’analisi del cardinale ha evidenziato l’emergere di una “cultura dello scarto” (più esclusiva che inclusiva) caratterizzata anche tra i popoli da precarietà, anonimato, digital divide, frammentazione eccessiva dei poteri e dei riferimenti, dall’altra parte il porporato ha messo anche in luce molti aspetti positivi quali una diffusa ansia di giustizia, l’emergere di interessi generali largamente condivisi legati, ad esempio, ai diritti umani e all’ambiente, lo svilupparsi di organizzazioni intergovernative, non governative e sociali che si occupano, a titoli diversi, del villaggio globale. Partecipazione e comunicazione – ha concluso il cardinale – sono obiettivi da raggiungere attraverso relazioni internazionali positive, fondate sul principio di sussidiarietà e, soprattutto, sul valore supremo dell’unità della famiglia umana, quella fraternità che consente a ciascun gruppo umano di incontrare gli altri nel rispetto delle differenti identità. Dopo la relazione (in cui sono trapelate in modo evidente sia la profonda cultura che la vasta esperienza diplomatica e pastorale del cardinale), mons. Parolin si è trattenuto in modo più colloquiale con i giornalisti presenti. Interrogato sulla prossima visita di Papa Francesco al Parlamento di Strasburgo, il cardinale ha risposto dicendo che “papa Francesco ci andrà per ricordare le radici cristiane dell’Europa nelle quali solo il nostro continente troverà la forza spirituale e morale necessarie per affrontare  le sfide di oggi; ma ci andrà anche per incoraggiare chi ha compiti e responsabilità così delicati, soprattutto in momenti come questo in cui è necessario trovare il modo di coniugare il problema della sicurezza e l’urgenza della solidarietà”. Riguardo a internet, il cardinale ha confessato di non avere molto tempo per usarlo, ma di essersene servito in diverse occasioni come preziosa fonte di informazione. “Oggi – ha dichiarato – ho a volte l’impressione che, pur essendo nell’era della comunicazione, facciamo più fatica di un tempo a dialogare in modo sincero. Forse perché ci affidiamo troppo ai mezzi tecnologici, dimenticando che la relazione autentica esige un profondo, e a volte faticoso,coinvolgimento personale”. Don Alessio Graziani