UDIENZA GIUBILARE
(Sabato, 27 settembre 2025)
CATECHESI
Sperare è intuire. Ambrogio di Milano
Lc 10, 21-22
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Il Giubileo ci rende pellegrini di speranza, perché intuiamo un grande bisogno di rinnovamento che riguarda noi e tutta la terra.
Ho appena detto “intuiamo”: questo verbo – intuire – descrive un movimento dello spirito, una intelligenza del cuore che Gesù ha riscontrato soprattutto nei piccoli, cioè nelle persone di animo umile. Spesso, infatti, le persone dotte intuiscono poco, perché presumono di conoscere. È bello, invece, avere ancora spazio nella mente e nel cuore, perché Dio si possa rivelare. Quanta speranza quando sorgono nuove intuizioni nel popolo di Dio!
Gesù esulta di questo, è pieno di gioia, perché si accorge che i piccoli intuiscono. Hanno il sensus fidei, che è come un “sesto senso” delle persone semplici per le cose di Dio. Dio è semplice e si rivela ai semplici. Per questo c’è un’infallibilità del popolo di Dio nel credere, della quale l’infallibilità del Papa è espressione e servizio (cfr Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 12; Commissione Teologica Internazionale, Il sensus fidei nella vita della Chiesa, 30-40).
Vorrei ricordare un momento nella storia della Chiesa, che mostra come la speranza possa venire dalla capacità del popolo di intuire. Nel quarto secolo, a Milano, la Chiesa era lacerata da grandi conflitti e l’elezione del nuovo vescovo si stava trasformando in un vero e proprio tumulto. Intervenne l’autorità civile, il governatore Ambrogio, che con una grande capacità di ascolto e mediazione portò tranquillità. Il racconto dice che allora una voce di bambino si alzò a gridare: “Ambrogio vescovo!”. E così anche tutto il popolo chiese: “Ambrogio vescovo!”.
Ambrogio non era nemmeno battezzato, era soltanto un catecumeno, cioè si preparava al Battesimo. Il popolo però intuisce qualcosa di profondo di quest’uomo e lo elegge. Così la Chiesa ha avuto uno dei suoi vescovi più grandi, e un dottore della Chiesa.
Ambrogio prima non vuole, persino fugge. Poi comprende che quella è una chiamata di Dio, allora si lascia battezzare e ordinare vescovo. E diventa cristiano facendo il vescovo! Vedete che grande regalo fatto dai piccoli alla Chiesa? Anche oggi questa è una grazia da chiedere: diventare cristiani mentre si vive la chiamata ricevuta! Sei mamma, sei papà? Diventa cristiano come mamma e papà. Sei un imprenditore, un operaio, un insegnante, un prete, una religiosa? Diventa cristiano sulla tua strada. Il popolo ha questo “fiuto”: capisce se stiamo diventando cristiani o no. E ci può correggere, ci può indicare la direzione di Gesù.
Sant’Ambrogio, negli anni, ha poi restituito molto al suo popolo. Ad esempio, ha inventato nuovi modi di cantare salmi e inni, di celebrare, di predicare. Lui stesso sapeva intuire, e così la speranza si è moltiplicata. Agostino fu convertito dalla sua predicazione e fu da lui battezzato. Intuire è un modo di sperare, non dimentichiamolo!
Anche così Dio fa andare avanti la sua Chiesa, mostrandole nuove strade. Intuire è il fiuto dei piccoli per il Regno che viene. Che il Giubileo ci aiuti a diventare piccoli secondo il Vangelo per intuire e servire i sogni di Dio!
SALUTI
Rivolgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana, in particolare a quelli delle seguenti Diocesi: Latina-Terracina-Sezze-Priverno, con il Vescovo Mons. Mariano Crociata; Acerenza, con l’Arcivescovo Mons. Francesco Sirufo; Vicenza, con il Vescovo Mons. Giuliano Brugnotto. Cari amici, sforzatevi di crescere radicati nell’ascolto della Parola di Dio e nella preghiera personale e comunitaria. Così, alle fonti stesse della spiritualità, potrete trovare energia e luce per camminare con vigore verso una più incisiva testimonianza cristiana.
Saluto poi il gruppo del Rinnovamento nello Spirito della Diocesi di Salerno-Campagna-Acerno, la Vicaria di Fossombrone, i militari della 46^ Brigata aerea di Pisa, la Federazione autonoma bancari italiani, l’Ordine delle Professioni infermieristiche di Arezzo.
Il mio pensiero va, infine, ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Cristo, la Porta Santa che ci introduce al Padre, sia sempre al centro della vostra vita, affinché possiate essere testimoni convinti e gioiosi del suo amore.
A tutti la mia benedizione!





