“Senza di voi, cari amici e fratelli, oggi non sarei qui”

Le prime commosse parole del Vescovo Pavanello

 
22 vescovi, 260 sacerdoti e quasi 2 mila fedeli in Cattedrale per l’Ordinazione episcopale di mons. Pavanello presieduta dal cardinale Pietro Parolin.
 
Ecco le parole commosse rivolte dal novello vescovo di Adria Rovigo all’assemblea al termina della celebrazione:
 
Al termine di questa celebrazione, mi sento come se fossi salito anch’io,assieme a Pietro, Giacomo e Giovanni, sul monte della Trasfigurazione. Tutta la mia vita mi appare come trasformata dalla luce dell’Amore di Dio e a questo Amore sento di dovermi completamente consegnare. Prendendo a prestito le parole di Sant’Ignazio di Loyola, un santo che mi è particolarmente caro, anch’io desidero dire davanti a voi: «Prendi o Signore tutta la mia libertà, la mia memoria, la mia intelligenza e tutta la mia volontà, tutto ciò che ho e possiedo. Tu me lo hai dato, a te, Signore, lo ridono. Tutto è tuo: di tutto disponi secondo la tua volontà. Dammi il tuo amore e la tua grazia: questo mi basta!»

Sì, Signore, io posso accogliere con serenità la tua chiamata ad essere Vescovo della Chiesa di Dio che è in Adria – Rovigo, perché tu da sempre mi hai avvolto del tuo Amore. Lo hai fatto fin dal primo momento della mia esistenza, attraverso i miei genitori, papà Giovanni e mamma Bruna.
 
Con commozione in questo momento ricordo la preghiera che mio papà (certamente interpretando anche il pensiero della mamma) scrisse proprio il giorno della mia nascita.E’ per me il ricordo più bello, l’eredità più preziosa, che i miei genitori mi hanno lasciato. In un quaderno ingiallito dagli anni, alla data del 20 maggio 1955, si leggono ancora queste parole:
 
«Oggi si inizia per te la tua vita: i tuoi genitori ti desiderano tante cose belle e buone per il tuo avvenire. Ma una cosa soprattutto voglio che tu sappia e ti imprima bene in mente: ti ho dato la vita del corpo, ma vorrei darti anche la vita dell’anima, la fede in Dio. Io ho sempre creduto in Dio e l’ho amato: vorrei che anche tu crescessi con la mia fede e amassi Dio più di me. Questo è l’augurio che io ti faccio fin da questi primi momenti della tua nascita: che Dio compia il mio voto!»

Dall’alto di questo presbiterio guardo poi a voi, cari fratelli e amici, che avete voluto essermi vicini in questa celebrazione dopo aver condiviso momenti significativi di vita, l’impegno apostolico, anche la semplice amicizia. Vorrei dirvi che anche in voivedo il segno dell’amore di Dio, che mi ha sempre accompagnato e sostenuto nel corso della mia vita di cristiano e di prete. Voi rappresentate tanti altri, che non sono qui fisicamente tra noi, rappresentate anche alcuni che ora sono in cielo. Senza di voi, senza di loro,io non sarei qui: che sarebbe stato di me senza l’aiuto, il consiglio, le preghiere delle tante persone che,nelle comunità in cui ho esercitato il ministero,mi hanno voluto bene e hanno saputo con discrezione e saggezza incoraggiarmi, correggermi, consolarmi?

Un pensiero affettuoso va anche ai fedeli della “mia” Diocesi di Adria- Rovigo, venuti numerosi ad assistere all’ordinazione del loro nuovo Vescovo. A voi dico: voi siete il popolo che il Signore mi affida, voi siete la mia nuova famiglia!

Un grazie particolare al Cardinale Parolin, il nostro carissimo don Pietro, che, dopo aver accompagnato Papa Francesco nell’impegnativo viaggio in Messico, ha saputo trovareil tempo e le forze per venire qui a Vicenza per presiedere la mia ordinazione episcopale. Una menzione tutta speciale voglio dedicare anche al nostro Vescovo Beniamino, che con attenzione e delicatezza di padre – e ora anche di “fratello maggiore” nell’episcopato – mi è stato vicino in queste settimane. Grazie ai confratelli vescovi, ai presbiteri, ai diaconi. Grazie a chi si è dedicato con passione e competenza ad animare questa liturgia e a curare che tutto si svolgesse nell’ordine e nella tranquillità.

Come per Pietro, Giacomo e Giovanni adesso anche per me viene il momento di scendere da questo monte e di iniziare un altro cammino. Sarà un cammino segnato dalla Croce di Gesù, ma so che potrò affrontarlo con un cuore trasfigurato dalla luce di quell’Amore, che nella consacrazione episcopale mi ha configurato a Lui, il Pastore grande delle pecore, il Buon Pastore, il Principe dei pastori.
 
+ Pierantonio Pavanello
Vescovo di Adria Rovigo