Il pomeriggio di lunedì 16 giugno 2014 è stato definito dagli stessi partecipanti “curioso”, “interessante”, “fuori dagli schemi”. Dopo un anno dedicato a immaginare come la Curia vescovile vicentina potrebbe rinnovarsi per essere strumento pastorale più efficace, i responsabili degli Uffici diocesani hanno dedicato un pomeriggio di formazione per iniziare a conoscere e mettere in atto nuove metodologie di apprendimento e di lavoro “cooperativo”.L’incontro si è svolto nel Centro pastorale “Mons. Arnoldo Onisto” di Vicenza ed è stato guidato dalla psicologa ed educatrice Daniela Pavan.
Vinta qualche iniziale resistenza, le metodologie attive proposte dalla relatrice hanno portato direttori, vicedirettori e collaboratori più stretti dei diversi Uffici diocesani a interagire simpaticamente, esprimendo bisogni, aspettative , necessità concrete legate al fatto di voler lavorare sempre più in gruppo mettendo in atto modalità decisionali maggiormente condivise.
«Ogni metodologia – ha sottolineato la dottoressa Pavan – risulta tuttavia inefficace se non ha un’anima». Da qui la necessità prima di tutto di sentirsi veramente gruppo e di condividere le motivazioni più profonde. Essenziale poi individuare atteggiamenti, ruoli e parole che rendano il clima all’interno del gruppo realmente collaborativo: dalla disposizione delle persone all’interno di una stanza al tono di voce usato, dal grado di attenzione riservato a chi parla alla capacità di dare la parola a tutti i presenti, è risultato evidente come siano le piccole cose a fare grandi differenze.
Alessio Graziani
