“Una preghiera per il popolo”

Le Sacre Scritture a Villa San Carlo


Con la meditazione “Una preghiera per il popolo. Il racconto di Ester” offerta da don Dario Vivian e Melissa Franchi alle ore 18.00 di domenica 25 maggio 2014 nell’ambito del Festival Biblico, Villa San Carlo di Costabissara annuncia le iniziative per il suo 50° anniversario che si celebrerà dal 4 all’8 giugno 2014.
 
Così mons. Giandomenico Tamiozzo accoglie e presenta l’incontro collegandolo al prezioso servizio da tanti svolto dalla Casa di Spiritualità di cui è direttore.
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«Villa San Carlo, la casa di esercizi spirituali della diocesi di Vicenza, che quest’anno celebra i cinquant’anni di vita e di attività, è grata di poter ospitare, all’interno delle proposte del Festival Biblico, un momento di attenzione alla Sacra Scrittura, focalizzando lo sguardo sul libro di Ester.
 
Alle ore 18.00, nel salone san Carlo, accoglieremo “Il racconto di Ester: una preghiera per il popolo”, a cura di Dario Vivian e Melissa Franchi. Il racconto e il commento sul libro di Ester, sarà contornato da alcuni momenti musicali a cura di Sergio Marcante e Giacomo Copiello, due giovani musicisti vicentini, rispettivamente al pianoforte e alla chitarra classica, con musiche di Bach, Brahms e Debussy.
 
Il riferimento alla preghiera biblica, curato da don Dario, ci viene quanto mai opportuno in questo anniversario di Villa San Carlo, che ha scelto come tema unitario formativo per l’anno in corso, la preghiera (di ringraziamento e di intercessione), tema a cui il Vescovo Beniamino Pizziol ha dedicato la sua lettera pasquale.
 
Anche il discorso biblico, più in generale, è molto caro alle attività formative della casa, che, solitamente, prende le mosse da testi delle Scritture sacre, in particolare i Vangeli, lasciando a un secondo momento le applicazioni esistenziali e le conseguenze etico-comportamentali.
 
Abbiamo scelto volutamente di iniziare i nostri incontri dando in mano fisicamente ai nostri interlocutori il testo dei Vangeli e degli Atti degli Apostoli, edizione interconfessionale in lingua corrente, stampata con caratteri grandi su pagine consistenti, che facilitino l’accostamento al testo biblico. Averlo in mano, aprirlo, girare le pagine per cercare i passi citati, seguendo un tema, fa parte della pedagogia dell’incontro diretto con la Parola di Dio, specie per chi non ne è familiare.
 
Il testo diventa allora un mezzo strumentale per mettersi in contatto diretto con il Maestro Gesù, e non solo un interloquire con un testo scritto. Anche il baciare quel testo aiuta a coltivare un rapporto vivo con il Vangelo, con Gesù. Un testo che poi incoraggiamo a portare con sé, come strumento di preghiera durante l’adorazione eucaristica o durante la riflessione che precede o segue la celebrazione del sacramento della riconciliazione, altri due momenti tipici dei nostri incontri.
 
Ci stiamo accorgendo che non è mai scontato il contatto con la Scrittura Sacra. Abbiamo sempre bisogno anzitutto di credere al valore di tale contatto, e che ci sia qualcuno che crei le possibilità e le condizioni per un approccio di fede al testo biblico, dal quale la nostra fede ne sia illuminata e fortificata. Dove trovare maggiore ispirazione che dal testo evangelico, dal quale la chiesa da sempre invita i cristiani ad abbeverarsi come la pozzo di Giacobbe, sull’esempio della donna samaritana, in ascolto di quel Maestro intramontabile, Gesù, che continua a parlare alla nostra vita, portando conforto e orientamento, fino a farci diventare anche noi, come la samaritana, apostoli suoi, capaci  di testimoniare la fede con gioia e semplicità, come ci invita tanto a farlo papa Francesco!».
 
Giandomenico Tamiozzo