20° anniversario della morte di don Giacomo e don Antonio

Alle 19 la Messa di suffragio nella Chiesa del Seminario

«Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturare l’anima. Coloro che hanno la carne a contatto con la carne del mondo.
Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza, lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore» (Alda Merini)

Mercoledì 8 febbraio 2023 – ore 19:00 – nella Chiesa del Seminario (Centro Onisto – Vicenza) si celebrerà la Messa di suffragio in occasione dei 20 anni dalla salita al cielo di don Giacomo Bravo e don Antonio Doppio, amici del Signore sulla strade della missione morti in Sudan durante un pellegrinaggio sulle orme di Bakhita.

Era un sabato quell’8 febbraio 2003 quando arrivò la tragica notizia della morte dei due preti diocesani don Giacomo Bravo e don Antonio Doppio in un incidente d’auto in Sud Sudan, nella terra di santa Bakhita. Erano due presbiteri molto conosciuti e apprezzati per il loro modo di essere e per come avevano affrontato i vari servizi ai quali erano stati chiamati: dalle responsabilità in Azione cattolica (entrambi), alla guida dell’Ufficio Missionario (don Giacomo Bravo), al servizio come parroco (Bravo ad Arzignano e Doppio a Schio).

Mercoledì 8 febbraio alle 19, nella chiesa del Seminario al Centro Onisto a Vicenza sarà celebrata una messa di suffragio in occasione dei 20 anni dalla loro salita l cielo.

Don Francesco Cunial, parroco dell’U.P. Fuori Porta S. Bortolo a Vicenza ha condiviso con don Giacomo passaggi molto importanti del proprio ministero. Cunial arrivò, infatti, come diacono ad Arzignano nel settembre del 1990, «proprio quando don Giacomo Bravo arrivò come parroco. Ricordo che ci disse ‘Mi sono lasciato portare dal Vescovo’. Il passaggio dall’Azione cattolica e dall’insegnamento a una parrocchia così grossa come prima responsabilità da parroco per lui fu un’esperienza esigente. Lui con la sua affabilità e capacità di coinvolgere è riuscito a farsi voler bene».

Don Francesco ebbe con don Giacomo «un rapporto paterno. Ci siamo aiutati a capire dove eravamo arrivati. Per me era la prima esperienza, ma anche per lui lo era».

Ma il legame tra i due non si è fermato ad Arzignano. «Ci siamo ritrovati quando

don Giacomo è diventato direttore dell’Ufficio missionario a fine del 1997. All’inizio del ’98 io sono andato a dare la mia disponibilità al vescovo Nonis per andare in missione. Bravo mi propose di andare in Africa e anche mi accompagnò quando siamo partiti».

Nella responsabilità dell’Ufficio missionario Cunial lo ricorda sempre «molto attento a mantenere l’amicizia e il sostegno. L’ho sentito molto vicino e partecipe. Questo l’ho visto anche nei confronti dei miei genitori». «Il nostro era un rapporto basato sulla franchezza – ricorda ancora don Francesco -. Se c’erano visioni diverse ce le dicevamo senza timore».

Paola Tessarolo conobbe sia don Giacomo che don Antonio in Azione cattolica. Don Giacomo lo conobbe quando era assistente unitario e lei vicepresidente del Settore giovani. «Di lui porto con me – ricorda Paola – cosa mi disse quando fui nominata vicepresidente. Al momento della nomina, mi avvicinò e mi diede questo consiglio: ‘Mi raccomando coltivare le relazioni, scrivere tanto e andare a trovare’. Con questo mi invitava ad essere vicini, ascoltare e creare legami e sinergie. Questa sottolineatura dell’assistente unitario mi è piaciuta perchè credo fosse essenziale allora

Tratto dalla Voce dei Berici