A 150 anni dalla nascita e 100 anni dalla morte della fondatrice Giovanna Meneghini la celebrazione con il Vescovo

A Breganze sabato 24 giugno alle 17 in Duomo

 
 La  Chiesa vicentina e la comunità di Breganze celebrano madre Giovanna Meneghini. Sabato 24 giugno, alle 17, nel duomo della cittadina sarà letto il decreto approvato da papa Francesco, lo scorso 4 maggio, che dichiara Venerabile la fondatrice della congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria, aprendo la strada della sua beatificazione. A presiedere la messa sarà il vescovo mons. Beniamino Pizziol. Sarà un momento solenne e significativo per le suore Orsoline, per la Chiesa vicentina e per la comunità parrocchiale guidata da don Giacomo Prandina e per tutta Breganze, per la quale madre Giovanna è stata un prezioso punto di riferimento, spirituale e sociale, in particolare per le donne, di cui, diceva, “bisogna saperne leggere ed interpretare bisogni e valori”. Anche la società civile partecipa con gioia e rende onore ad un’amatissima figlia. A nome della cittadinanza, il sindaco Piera Campana sottolinea «la profonda partecipazione della comunità al riconoscimento delle virtù eroiche della fondatrice delle Orsoline del Sacro Cuore di Maria, che ringrazio nella persona della superiora generale madre Maria Luisa Bertuzzo, per la missione svolta nel nostro territorio fin dagli esordi della congregazione, volta alla promozione della donna, tema a me particolarmente caro». Le religiose continuano a essere presenti a Breganze con la Casa Madre, la Comunità Mater Amabilis dedicata alla formazione spirituale, Villa Savardo sede di attività e servizi, e Villa Sant’Angela, casa di risposo femminile. In passato hanno gestito anche l’asilo dell’Ipab La Pieve. Sul significato di questo momento così importante abbiamo sentito la Madre Generale.  Madre Maria Luisa Bertuzzo, cosa rappresenta per la vostra congregazione il riconoscimento delle virtù eroiche della fondatrice? «È fonte di grande gioia: madre Giovanna è la nostra figura d’ispirazione. Una testimonianza autentica di vita all’insegna del Vangelo a livello spirituale, ma anche nella quotidianità: in ambito sociale, familiare, educativo e formativo. Siamo le eredi e le portatrici di quel carisma, chiamate a rivivere l’esperienza del Cristo Servo. Ora la Chiesa riconosce le virtù della nostra fondatrice: per noi è un grande e significativo dono». E per la Chiesa vicentina? «È un momento di forte spiritualità che vogliamo condividere con la Chiesa vicentina dove ha vissuto e operato la nostra fondatrice  e con tutte le comunità della nostra famiglia religiosa sparse nel mondo. Il messaggio che lei ci ha lasciato ha una valenza universale e il suo cuore era grande da abbracciare il mondo. Anzi, nei suoi scritti usava l’espressione “collegato con il mondo”. Inoltre, la solennità del 24 giugno apre le celebrazioni per i 150 anni dalla nascita e per i 100 dalla morte di madre Giovanna». Anche per il suo impegno nella comunità, madre Giovanna  rimane una figura di straordinaria attualità. Nella sua breve vita si è molto spesa per le donne, la famiglia e il mondo del lavoro. Contesti in cui voi Orsoline siete presenti. «Riuscire ad incarnare oggi il carisma della nostra fondatrice rappresenta la nostra sfida. Come sostiene Papa Francesco ‘i carismi non sono pezzi da museo’. Noi cerchiamo di declinarli, seguendo il percorso segnato da madre Giovanna, assecondando i bisogni del nostro tempo. La nostra missione si esprime soprattutto su quattro ambiti: pastorale, educativo, sociale e culturale. Siamo vicini al mondo femminile, al quale cerchiamo di dare risposte sui fronti dell’accoglienza, della formazione, delle emergenze sociali”. Raffaella Forin Per altre informazioni: Articolo sul Centenario di congregazione                                        Articolo sul decreto di venerabilità di madre Giovanna Meneghini LA VITA Si impegnò per una nuova coscienza
sul ruolo della donna nella società e nella chiesa Figlia di pastori, Giovanna Meneghini nacque a Bolzano Vicentino, in una stalla, il 23 maggio del 1868. Quattro anni più tardi la sua famiglia la mandò dagli zii a Breganze, pensando di dare alla bambina una vita e un futuro migliore. Sarà in questa cittadina che rimarrà per tutta la vita e dove maturò la sua scelta vocazionale fondando una nuova famiglia di religiose “apostole tra la gente e per tutta la gente”: le suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria. Attirata dagli ideali della regola di Sant’Angela Merici, santa bresciana del 1500, nel 1880 entrò a far parte della Compagnia di Santa Orsola e a 22 anni diventò responsabile del gruppo di giovani consacrate che restavano in famiglia. Fu maestra, educatrice, soprattutto s’impegnò in attività di apostolato a favore della donna, madre, moglie e lavoratrice, in un periodo storico e in un contesto sociale in cui la condizione femminile non era tenuta in considerazione. Ma lei, con tatto e soprattutto con la sensibilità e grande umanità di cui era dotata, riuscì a favorire una nuova presa di coscienza sul ruolo della donna, senza tuttavia determinare strappi all’interno della società. Dopo diverse esperienze di carattere sociale, nel 1907 iniziò la sua opera di fondazione di una nuova comunità religiosa che nel 1913 ottenne l’approvazione canonica in congregazione religiosa. Madre Giovanna morì il 2 marzo del 1918; non aveva nemmeno 50 anni. Il processo diocesano di beatificazione fu avviato il 9 marzo del 1997 dall’allora vescovo Pietro Nonis, dopo l’ottenimento del nulla osta della Congregazione delle cause dei Santi del 2 dicembre del 1996.