Festa di San Giovanni Bosco: Messe e giochi negli oratori della diocesi

A San Bonifacio la prima chiesa al mondo dedicata al santo dei giovani

 

Si celebra il 31 gennaio San Giovanni Bosco, fondatore dei Salesiani, prete astigiano che dedicò la sua vita ai giovani e che istituì l’oratorio.
 
NOI Vicenza guarda alla figura del santo con gratitudine, percorrendo la strada che Giovanni Bosco aprì nell’Ottocento. «La novità di quest’anno sta nell’evitare libretti e suggerimenti per la festa spiega don Matteo Zorzanello, presidente dell’Associazione -. Abbiamo preferito inviare una mail ai circoli per farci raccontare cosa hanno in programma per la festa del Santo, di modo da condividere, attraverso il nostro sito internet, buone pratiche e buone idee per vivere la giornata a lui dedicata».

Idee che nascono dal basso, in un’ottica divalorizzazione di ciò che emerge dal territorio e che può tornare utile agli altri circoli quest’anno e in futuro. «Sapere cosa fa un circolo diventa per qualcun altro uno stimolo di crescita e di creatività – prosegue don Matteo -. C’è chi ha già realizzato video adhoc per pubblicizzare i giorni di festa coinvolgendo persone della parrocchia per arrivare al target che più si ha a cuore per questo evento:gli adolescenti». Pur uomo dell’Ottocento, San Giovanni Bosco è stato innovatore allora come lo è oggi. Certo, ha operato in una realtà sociale ed ecclesiale diversa da quella presente, ma il pensiero che la Chiesa può essere una casa per tutti, anche per giovani privi di riferimenti, rimane più attuale che mai. «Ha creato scompenso, a suo tempo, facendo della casa religiosa in cui viveva il primo luogo di raccolta dei giovani. Anche oggi c’è bisogno di “perdere l’equilibrio”, c’è bisogno di innovare e capire dove i giovani si sentono a casa, quali sono i posti e le situazioni in cui possono essere coinvolti. Servono luoghi e linguaggi nuovi» è il commento del presidente di NOIAssociazione.

Oggi alcuni circoli della Diocesi di Vicenza hanno mantenuto la festa come uno dei momenti più importanti nella programmazione del calendario annuale, perché occasione per un ampio coinvolgimento dellacomunità,altri-acausa di delusioni per scarsa partecipazione in passato o per l’assenza di giovani – hanno preferito spendere le energie in altri eventi. «Indipendentemente dalle scelte di ciascun circolo, la festa di San Giovanni Boscorimaneunmomentoincuil’oratorio si chiede cosa significa essere e fare oratorio oggi» conclude don Matteo.

Venerdì 31 gennaio, ad esempio, alle 20.30 a San Bonifacio, sarà celebrata la messa nella chiesa di San Giovanni Bosco, la prima al mondo – benedetta l’8 settembre 1935 – dedicata a San Giovanni Bosco dopo la sua canonizzazione (quest’ultima avvenne l’1 aprile 1934). Da notare che nella ricorrenza Circolo Noi, simpatizzanti dell’oratorio e alcuni ex allievi salesiani si ritrovano per un momento di preghiera e di condivisione.

«I giovani – spiega don Stefano Giacometti, il coparroco – hanno bisogno dei loro spazi, hanno voglia di essere protagonisti e di esprimersi. Promette bene il gruppo ‘Giovani in giostra’: giovani che si mettono in gioco, fanno servizio di animazione in oratorio e nei grest, si interrogano sul contributo da dare alla comunità, avanzano proposte all’Up, compiono un loro cammino personale, grazie anche alle responsabili Francesca Zanotto e Barbara Lonati».