#Firenze 2015: apriamo nuove strade per annunciare il Vangelo. La prolusione di Mons. Nosiglia


È partito da Santa Maria Novella il “cammino” della Chiesa vicentina al 5° Convegno ecclesiale di Firenze. Nel pomeriggio di lunedì i 2500 delegati dalle 220 diocesi italiane hanno raggiunto la cattedrale di Santa Maria del Fiore partendo da quattro punti diversi della città: le basiliche di Santa Croce, Santo Spirito, Santissima Annunziata e, appunto, Santa Maria Novella.«Mi aspetto che questo convegno sia una grande espressione visibile della comunione di tutta la Chiesa italiana in tutte le sue componenti – è l’auspicio del vescovo di Vicenza mons. Beniamino Pizziol -. Una Chiesa che si trova per fare discernimento attorno alla visione antropologica in tutte le sue componenti, personali, sociali e religiose. L’importanza di questo appuntamento – ha aggiunto mons. Pizziol – non sarà tanto per la sua ricaduta pratica ma per il senso da dare a tutte le nostre attività pastorali».Un senso ben riassunto nel titolo scelto per questa “cinque giorni”: “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. «Firenze è stata la culla dell’umanesimo nel 1400, speriamo diventi il luogo in cui riscoprire il senso dell’umano oggi – dichiara mons. Roberto Tommasi, direttore dell’Ufficio cultura diocesano e delegato al convegno -. L’umanesimo era la riscoperta della dignità di ogni singola persona umana, in quanto appartenente alla specie umana, dotata di capacità di pensare e di libertà. Quell’umanesimo aveva le sue radici nella cultura greca. Oggi noi vorremmo riscoprire il senso dell’umano anche a partire da Cristo che svela l’uomo all’uomo e ne svela la sua vocazione».«Spero che questo convegno diventi l’occasione perché la Chiesa torni ad essere significativa sui problemi reali e concreti del nostro tempo, come la centralità delle persone, il lavoro, la salvaguardia del creato, l’immigrazione e la cittadinanza», è invece il desiderio di Alberto Bisson, 28 anni di Noventa Vicentina e membro della commissione diocesana per i nuovi stili di vita. UNA CHIESA IN CAMMINOLe quattro processioni che hanno raggiunto la cattedrale rappresentano il modo in cui gli organizzatori desiderano che il convegno sia vissuto e, soprattutto, la direzione che la Chiesa italiana dovrà intraprendere nei prossimi anni, così da essere «una Chiesa che cammina con uno stile sinodale, come abbiamo visto in occasione del sinodo della famiglia», dichiara mons. Galantino, segretario generale della Cei. Un concetto, questo ribadito durante la prolusione di mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, presidente del comitato organizzatore del convegno e già vescovo di Vicenza: «Siamo qui per inaugurare uno stile: lo stile sinodale deve accompagnare il lavoro di questi giorni – ha detto l’arcivescovo -. Sarebbe un grande risultato se da Firenze la sinodalità divenisse lo stile di ogni comunità ecclesiale. Non solo metodologia, ma desiderio di cercare e crescere insieme».«Non siamo qui per predisporre dei piani pastorali – ha detto ancora mons. Nosiglia, intervenuto dopo i saluto dell’arcivescovo di Firenze card. Betori e del sindaco Dario Nardella -, né per scambiarci informazioni, neppure per partecipare a dotte conferenze o a un corso di aggiornamento: lo scopo del nostro appuntamento fiorentino è quello di fare il punto sul nostro cammino di fedeltà al rinnovamento promosso dal Concilio e aprire nuove strade all’annuncio del Vangelo». Concludendo, Nosiglia ha citato una sua esperienza pastorale nella quale è difficile non riconoscere gli anni trascorsi nella Chiesa di Vicenza: «Ricordo una mia visita alle missioni del Cameroun e una donna, durante una messa, che ha ringraziato il Signore per i missionari che hanno portato “il Vangelo che ci rimette in piedi” – ha raccontato l’arcivescovo -. Il nuovo umanesimo ha le sue radici prima di tutto nei nostri cuori». L’INCONTRO CON PAPA FRANCESCOMolto atteso è l’incontro con Papa Francesco di oggi (martedì), giornata nella quale il Santo Padre sarà in visita pastorale nella vicina Prato e incontrerà in convegnisti di Firenze in ben due momenti: il primo in Cattedrale, alle 10 del mattino, e il secondo allo stadio comunale durante la celebrazione eucaristica che inizierà alle 15.30. Ampio spazio al Papa verrà dato da Radio Oreb, con diversi collegamenti in diretta nel corso della giornata. Sulle parole che il Papa rivolgerà alla Chiesa italiana verrà inoltre dedicato uno speciale sulla Voce dei Berici di domenica 15 novembre.Andrea Frison
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