GMG Cracovia 2016: tempo di rientro del cuore

Nelle parole e nei messaggi dei giovani di questi giorni tutta la ricchezza dell'esperienza vissuta

 
Tornare da una Giornata Mondiale della Gioventù richiede tempo e pazienza, ma “valeva la pena di vivere questa esperienza”, come ha raccontato uno dei ragazzi vicentini partiti per Cracovia soprattutto con il desiderio di fare un viaggio internazionale. Probabilmente, da lui come da altri, non era stato messo in conto un vero e proprio percorso di fede che pure c’è stato nei giorni di permanenza in Polonia.

Valeva la pena perché in queste occasioni s’incontrano i giovani che credono in un futuro migliore e possibile, la gioia della fede in un Dio vivo, ma anche il volto di una Chiesa universale, cattolica, capace di convivere in condizioni disagiate, tra mille usi e costumi, spiegandosi e raccontandosi in lingue ufficiali e meticciate… E’ la Chiesa melting-pot che racconta soprattutto una vocazione all’amicizia nella fede del Signore Gesù, sia che si tratti di relazioni nuove sia che si rafforzino quelle esistenti. E’ questa l’immagine esperienziale che più di un’emozione intensa continua ad accompagnare i tanti giovani partiti anche da Vicenza e che in questi primissimi giorni di rientro fisico cercano di condividere. Occorre tuttavia un rientro che permetta anche di elaborare e sintetizzare quanto vissuto, una sorta di rientro del cuore, perché spesso le esperienze di fede si raccontano, ma può esserci il rischio di non riuscire a rendere perfettamente la profondità e la delicatezza del vissuto. Eppure per chi è un pochino più avanti nel cammino di fede, la GMG è sempre un’esperienza di Grazia nella quale il Signore si manifesta personalmente per la propria vita, perché parla al cuore di ogni persona coinvolta, ma è anche un mistero che pone di fronte alla grandezza di un Dio capace di prendere per mano ognuno e di fargli percorrere piccoli passi interiori. E’ un appuntamento da non perdere. La GMG è stata davvero un’intuizione che rilancia ogni volta l’entusiasmo e la gioia di testimoniare senza vergogna la propria fede, che lascia spazio anche ai dubbi, ma che nella compagnia della fede permette di crescere fino al punto di poter dire che “il caso non esiste, ma esiste Dio che pensa a tutto”, come ha raccontato un’altra giovane vicentina. La scoperta di Dio nella propria vita con l’aiuto di un Papa così coinvolgente è l’esperienza più forte, che si fa largo, tra i ricordi dei pasti non sempre rispondenti ai gusti italiani, alle scomodità della notte al Campus Misericordiae, ai piedi dolenti ed alle scottature solari… ma tutto è niente di fronte alle forti provocazioni di Papa Francesco che i ragazzi hanno continuato a richiamarsi anche nello scherzo: “ci sono giovani che a vent’anni sono già pensionati e tu come sei?” oppure quell’espressione fortissima “Gesù si aspetta qualcosa da te, qualcosa di grande” che fa percepire il desiderio di una vocazione che è cammino a due fatto con il proprio Signore della Vita. Negli abbracci, nei baci, nel silenzio pieno della presenza di Dio anche i giovani vicentini hanno percepito la possibilità di una Vocazione alla vita cristiana e per qualcuno si tratta già del momento del discernimento profondo per compiere, come ha ricordato anche Papa Francesco, scelte di vita cristiana: un matrimonio cristiano, ma anche l’ordine sacro o la consacrazione religiosa… Nelle relazioni amicali viene raccontata la fede di ognuno in quella che si potrebbe ricordare come la GMG dell’amicizia, con Dio e tra di noi, allora il vero cammino inizia ora che l’esperienza fisica da Cracovia si allontana mentre lo Spirito chiede di continuare nella coerenza quotidiana. Buon cammino a chi ha partecipato direttamente e a chi ha seguito in comunione di cuore i giovani a Cracovia!

Suor Naike Borgo