37° CONVEGNO DIOCESANO

I catechisti riflettono sull’annuncio in una società multireligiosa

A Trissino dal 13 al 15 settembre 2013

 
Un Convegno con lo sguardo ben attento alla realtà terrena e il cuore pronto a lasciarsi ispirare dal Cielo. Anche per il 37° appuntamento dei catechisti della Diocesi di Vicenza, in linea con le edizioni precedenti, l’Ufficio per l’Evangelizzazione e la Catechesi prende in considerazione una situazione di assoluta attualità affrontando il tema “La gioia dell’annuncio cristiano in una società multireligiosa: situazione, sfide e prospettive”.

L’appuntamento 2013, che si terrà nella chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo di Trissino nei giorni di venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 settembre, sarà inoltre qualificato da due elementi: la presentazione dei dati di una indagine sullo stato dell’evangelizzazione e della catechesi nella Diocesi di Vicenza, a cura del sociologo Alessandro Castegnaro, e della Nota pastorale del Vescovo Beniamino Pizziol significativamente intitolata “Generare alla vita di fede”.

Come evidenziano il titolo del Convegno e le proposte in calendario nei tre giorni, ai catechisti vicentini sarà offerto un percorso basato sulla concretezza: la vera conoscenza della situazione attuale, senza scadere nelle impressioni personali; lo sguardo alla società multireligiosa, da considerarsi più come terreno fecondo che come “campo minato” e irto di ostacoli alla diffusione del Vangelo; la consapevolezza che la nostra fede è gioia, e che quindi annunciare la Parla di Dio non può che essere motivo e causa di gioia.
 
«Il primo obiettivo del 37° Convegno diocesano è proprio questo: offrire ai catechisti la possibilità di assumere l’aspetto positivo della gioia», ribadisce mons. Antonio Bollin, direttore dell’Ufficio per l’Evangelizzazione e la Catechesi.

«Inoltre vogliamo dotarli delle competenze necessarie ad affrontare le sfide lanciate dalla società, dove sono chiamati a portare lo specifico dell’essere cristiano».
I catechisti, da questo punto di vista, diventano annunciatori della presenza di Dio nella vita della gente. «Lo stesso Papa Francesco – aggiunge mons. Bollin – in pochi mesi ha mutato l’immagine della nostra Chiesa: da una Chiesa assediata a una Chiesa aperta! Perciò come cristiani e come catechisti dobbiamo avere occhi nuovi, occhi positivi, occhi propositivi».

Prosegue il Direttore: «Non trattandosi di fede imposta, ma di fede trasmessa attraverso la testimonianza e la proposta, con questo Convegno intendiamo porre le basi per “Generare alla vita di fede”, come indica il Vescovo attraverso la nuova Nota pastorale, e poi vogliamo diffondere quel modo di “lavorare il terreno” che far germinare il bene anche in questo nuovo contesto multireligioso».

«L’indagine e la lettura scientifica dei dati raccolti – conclude – ci aiuta a capire che abbiamo una grande tradizione catechistica e che nulla va perduto (i catechisti in Diocesi sono poco meno di 6.400), ma dicono anche che oggi i catechisti chiedono un cambiamento, un cambiamento che non stravolga il loro servizio, ma che li accompagni ad affrontare questo “salto nel nuovo”».

Proprio per questo, il Convegno non sarà un “evento”, inteso come offerta – concentrata in tre giorni – di interventi cattedratici che non raggiungeranno mai il vissuto delle comunità cristiane. E’, invece, l’esatto opposto. Dopo il 15 settembre, infatti, i contenuti, le proposte e le riflessioni del grande appuntamento diocesano andranno a innestarsi progressivamente nell’azione pastorale delle parrocchie attraverso l’attivazione dei Laboratori catechistici in 7 zone della Diocesi.

Luca de Marzi