Il cordoglio del Vescovo per la morte di suor Olga

«Un grande dolore per tutta la nostra comunità»


La notizia della barbara uccisione delle religiose saveriane in Burundi ha raggiunto la diocesi di Vicenza proprio nel giorno della festa patronale, la Natività della Vergine Maria, venerata dai vicentini sul Monte Berico con il titolo di Madre di Misericordia. Il Vescovo mons. Beniamino Pizziol ha ricordato suor Olga Raschietti (originaria di Montecchio Maggiore e da una vita intera in Africa) nella Santa Messa solenne delle 11 al Santuario di Monte Berico, presieduta dal cardinale vicentino Pietro Parolin, Segretario di Stato di papa Francesco. 

 “La notizia della barbara uccisione di questa anziana religiosa e delle sue consorelle missionarie in Burundi – ha detto il Vescovo – è un grande dolore per tutta la nostra comunità ecclesiale ed è anche una ferita profonda a quella dimensione missionaria che Vicenza ha sempre coltivato con generosità. Dopo l’angosciosa vicenda del rapimento dei nostri due preti fidei donum in Camerun (conclusasi ringraziando Dio nel migliore dei modi) ora l’assassinio di suor Olga ci mette nuovamente alla prova. Invito tutti a pregare con intensità per lei, per la serena convivenza tra i popoli e per la pace nel mondo”. Il Vescovo Pizziol ha espresso inoltre il proprio cordoglio ai familiari di suor Olga e alla famiglia religiosa cui la missionaria apparteneva. 

 Parole commosse di stima e amicizia sono giunte da don Arrigo Grendele, direttore dell’Ufficio missionario diocesano, che pochi mesi orsono aveva incontrato suor Olga prima del suo ennesimo ritorno in Africa. “Ancora una volta – ha detto don Arrigo – mi avevano colpito la dinamicità e l’entusiasmo di questa missionaria, sempre piena di progetti da realizzare a favore del popolo africano che tanto amava. La sua testimonianza fu così bella che decidemmo di raccogliere la sua esperienza di vita in un articolo del nostro mensile Chiesa Viva: parole che oggi risuonano con straordinaria intensità, quasi come un testamento spirituale”.