«Il web è ambiente di vita e va abitato con intelligenza»

La relazione di don Alessio Graziani alla Scuola del Lunedì


Dagli ingombranti calcolatori degli anni 40 agli attuali computer, dalla rete “Arpanet”, che nel 1969 mise per la prima volta in collegamento gli elaboratori elettronici di quattro Università statunitensi, al Word Wide Web, la “ragnatela larga quanto il mondo” la cui sigla “www” è diventata il segno distintivo di internet.

La mattina del 17 febbraio, nella prima lezione del 2014 della Scuola del Lunedì per la formazione permanente del clero, don Alessio Graziani  ha scelto la narrazione storica per accompagnare i presenti fino al cuore del tema affidatogli: “Una comunicazione dilatata: la presenza pervasiva di internet” (ascolta la relazione).

Proprio l’iniziale excursus sulla nascita e l’evoluzione di internet, «che ha democratizzato i saperi e facilitato le comunicazioni rendendole accessibili a un numero di persone prima inimmaginato», ha permesso al giovane direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali di Vicenza di far comprendere in tutta la sua portata «la rivoluzione del web 2.0». Dagli inizi del Terzo Millennio, infatti, “la rete” è diventata «sociale e partecipativa», trasformando internet «da mezzo di comunicazione ad ambiente di vita».

Grazie ai social network, «luoghi di relazione», internet diventa «un processo di costruzione e manutenzione collettive».

«Oggi queste tecnologie sono presenti in qualunque ambito e momento della nostra quotidianità – ha ricordato don Alessio Graziani entrando nel merito del tema della sua lezione – e ciò ha come conseguenza la delicata interazione con la sfera dei valori individuali».

Se «il web è diventato una nuova dimensione della vita dello “zoon politikon”» (ossia dell’uomo come “animale politico” ma anche “sociale”, secondo l’interpretazione marxiana del pensiero aristotelico), inevitabilmente porta con sé effetti positivi e negativi. Tra i primi, Graziani ha ricordato «lo sviluppo di valori quali la libertà, la partecipazione, la libera circolazione delle informazioni, la creatività, l’espressione di sé, il mantenimento dei propri legami sociali, il confronto con le diversità…».

«In negativo – ha detto il direttore delle Comunicazioni sociali – il web può portare a una visione superficiale della vita e a un utilizzo della rete come luogo in cui creare identità diverse dalla propria, ponendo l’uomo in una condizione di irresponsabilità, con il rischio di farlo regredire, o di mantenerlo, a condizioni tipicamente adolescenziali».

Riguardo ai “pericoli di internet”, emersi specialmente nelle domande poste dai presenti, il relatore, con le parole di Klapper, ha innanzitutto invitato a «non chiederci che cosa i media fanno alla gente, ma che cosa la gente fa con i media», poiché – ha ribadito – «i media possono rivelare o amplificare gli aspetti identitari e comportamentali di una persona, ma non li creano dal nulla».

La rete, perciò, «non va demonizzata, ma proprio in quanto “ambiente di vita” va abitata con consapevolezza e intelligenza, anche come cristiani».

«Nella comunità digitale – ha quindi concluso don Graziani – servono campanili digitali e samaritani digitali». Parola di Papa Francesco, il quale nel recente messaggio per la Giornata delle Comunicazioni sociali così ha scritto: «Non basta passare lungo le “strade” digitali, cioè semplicemente essere connessi: occorre che la connessione sia accompagnata dall’incontro vero. Non possiamo vivere da soli, rinchiusi in noi stessi. Abbiamo bisogno di amare ed essere amati. Abbiamo bisogno di tenerezza. Non sono le strategie comunicative a garantire la bellezza, la bontà e la verità della comunicazione. Anche il mondo dei media non può essere alieno dalla cura per l’umanità, ed è chiamato ad esprimere tenerezza. La rete digitale può essere un luogo ricco di umanità, non una rete di fili ma di persone umane. La neutralità dei media è solo apparente: solo chi comunica mettendo in gioco se stesso può rappresentare un punto di riferimento. Il coinvolgimento personale è la radice stessa dell’affidabilità di un comunicatore. Proprio per questo la testimonianza cristiana, grazie alla rete, può raggiungere le periferie esistenziali».
 

Luca de Marzi
 
Il prossimo appuntamento della Scuola del Lunedì è il 24 febbraio 2014, alle ore 9.15 nel Centro pastorale “Arnoldo Onisto” in borgo Santa Lucia n. 51 a Vicenza, con la relazione dal titolo «Una nuova “spiritualità”: dalla religione alla “spiritualità”» tenuta dal professor Rossano Zas Fritz De Col, docente di Teologia spirituale alla Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli e alla Pontificia Università Gregoriana di Roma.   
 
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