Insieme per la Missione

Percorso biennale per un'esperienza concreta di missione

 
Sono 1100 i giovani della nostra Diocesi che in questi anni hanno  preso parte all’esperienza “Insieme per la missione: vivere la misericordia sulle strade del mondo”, facendo un’esperienza concreta di missione e partecipando al cammino di preparazione e approfondimento che questa iniziativa richiede. Si tratta di un cammino che riprende sabato 15 ottobre, quando dai Missionari Saveriani a Vicenza in Viale Trento 119 alle ore 15 si terrà il primo incontro di questo percorso biennale suddiviso in tre tappe. L’iniziativa rivolta ai giovani dai 19 ai 35 anni  è promossa dal Centro Diocesano Missionario, con il sostegno e l’aiuto dei vari Istituti religiosi presenti in Diocesi e dalla Pastorale giovanile. «La proposta è nata 13 anni fa – racconta p. Luciano Bicego missionario saveriano che segue il percorso di preparazione di “Insieme per la Missione” – quando  mons. Giacomo Bravo era coordinatore della pastorale missionaria, perché alcuni giovani ci avevano chiesto di fare un’esperienza anche pratica in missione. Allora non esisteva niente di organizzato in Diocesi. Sono andato da mons. Bravo per chiedere un suo parere. Mi disse che la cosa si poteva fare con la condizione che ci fosse una formazione di base». Il percorso parte da una sensibilità missionaria di cui la nostra Diocesi è molto ricca. Sono circa 800 missionari originari della Diocesi di Vicenza in missione. «I missionari Saveriani vicentini attualmente in missione sono 180 – continua padre Luciano -. Si parte da questa sensibilità che i giovani manifestano e si cerca di darle un senso. Si pone l’attenzione su cosa vuol dire accoglienza dell’altro, che cosa vuol dire accoglienza del povero, che cosa vuol dire missionarietà». Un aspetto significativo di questo percorso è quello di non essere un’esperienza fine a sé stessa. Si parte da essa per poi aprirsi ad un percorso di impegno concreto. «I giovani quando hanno finito il secondo anno si chiedono  “Adesso che facciamo?”. Sentono il desiderio di qualche cosa di concreto. Qualcuno ha fatto anche una scelta religiosa – dice padre Luciano -; in Caritas ci sono molti di questi giovani. Qualcuno riparte, chiedendoci informazioni, o per la missione che lui ha visitato o per altre. Alcuni diventano animatori nelle varie parrocchie per presentare questa esperienza ai giovani, altri cominciano a fare gli animatori di altri corsi che pian piano partono». Un aspetto importante di questa iniziativa è quello di fare rete con la chiesa locale e tra le diverse congregazioni impegnate. «Bisogna lavorare con la chiesa locale – evidenzia p. Luciano – se non lavoriamo con la chiesa locale non faremo mai niente». «Una ricchezza di questa esperienza è che ci sono sei congregazioni che lavorano insieme per la formazione di questi giovani: i Saveriani, S. Gaetano, i Verbiti, le Suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori, le Orsoline del Sacro Cuore di Maria e le suore della Divina Volontà. Lo scorso anno hanno partecipato, a quest’esperienza anche i francescani». Giuseppe Bedin