“La Scuola in cui credo”. Una Settimana dedicata all’impegno della nostra Chiesa nel campo dell’Istruzione

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«La Chiesa non è preoccupata delle proprie scuole, ma della Scuola». Il professor Fernando Cerchiaro, direttore dell’Ufficio per la pastorale della Scuola della Diocesi di Vicenza, fa bene a precisarlo. La Chiesa, infatti, seppure direttamente impegnata nella promozione di una specifica offerta formativa attraverso la Scuola cattolica paritaria, non manca di interessarsi alle proposte didattiche e valoriali della Scuola in sé, specie in tempi in cui la funzione educativa della Pubblica Istruzione è messa a dura prova.

Proprio a questa volontà di presenza responsabile è dovuta “La Settimana della Scuola”, iniziativa che da qualche tempo è proposta a livello diocesano a ogni inizio di anno scolastico. L’edizione 2013, che ha per tema “La Scuola in cui credo”, tra venerdì 27 settembre e sabato 5 ottobre offre ben 15 appuntamenti (vai al Programma completo)

«Due le attenzioni principali – spiega il professor Cerchiaro -: da un lato l’approfondimento di un tema come indicazione di una prospettiva, di un cammino da compiere; dall’altro lo sguardo a funzioni e luoghi significativi».

Per esempio?
«Lunedì 30 settembre è programmato un confronto sulle esperienze dei Centri di Formazione Professionale nella Diocesi, purtroppo ancora erroneamente considerati come semplici luoghi di apprendimento di un lavoro. Sono, invece, un servizio della Chiesa nella periferia più periferica: raccolgono ragazzi che altrimenti faticherebbero a frequentare una scuola “sui banchi”, accolgono quelli che la Scuola secondaria non riesce a scolarizzare, e perciò sono un argine all’abbandono scolastico, infine sono punto di riferimento per la gran parte dei figli dei migranti».
 
Altre questioni concrete?
«La situazione delle Scuole dell’Infanzia paritarie. Queste, mentre un tempo erano servite da personale religioso, ora si avvalgono di insegnanti qualificati “laici”. Oggi, la crisi e la progressiva diminuzione di finanziamenti le stanno mettendo in ginocchio: non solo gli stipendi sono pagati con un ritardo di 2-3 mesi, ma una loro chiusura determinerebbe il vuoto, considerato che le strutture pubbliche sono largamente insufficienti». Questo argomento è oggetto di discussione nella tavola rotonda di giovedì 3 ottobre.

La scuola dev’essere luogo di formazione sociale, per questo la Settimana prevede anche una proposta agli studenti. Quest’anno la scelta cade sulla difficile situazione economica generata da una “Finanza killer”. «Attraverso uno spettacolo teatrale proposto a Vicenza il 2 ottobre e, il giorno successivo, a Schio – prosegue Fernando Cerchiaro -, vogliamo far conoscere ai giovani delle Superiori quelle strategie della finanza che si ripercuotono drammaticamente sull’esistenza dei piccoli e dei poveri. Si tratta di un tema di grande attualità che può essere ripreso e sviluppato nel corso dell’anno scolastico dagli insegnanti di religione».

In programma, infine, incontri che coinvolgono più direttamente i docenti (la Santa Messa presieduta dal Vescovo Beniamino Pizziol con mandato agli insegnanti, alle ore 18.00 di venerdì 4 ottobre); i bambini (la festa in Piazza dei Signori a Vicenza); i genitori (a Lonigo, la sera di martedì 1 ottobre).

Il tutto per provocare riflessioni e favorire l’impegno. «La Settimana della Scuola – conclude il direttore diocesano – non è fatta per esaurire la discussione nell’ambito di un incontro, ma per stimolare le comunità cristiane e la società civile a interrogarsi e a cercare soluzioni concrete. Vorremmo che in ogni parrocchia ci si chiedesse: “Come sono le scuole del nostro territorio? Siamo capaci di ascoltarne i problemi e di accoglierne le attese?”. Vorremmo suscitare domande attraverso le quali far nascere una maggiore responsabilità».
 
Luca de Marzi