Natale al Museo diocesano: tutte le proposte nel tempo di Avvento con il binomio arte e catechesi

 

 Con l’avvicinarsi del Natale, il Museo diocesano di Vicenza apre le sue porte e quelle delle chiese di Vicenza per raccontare questa festività non solo a catechisti e ragazzi, ma anche alla cittadinanza tutta. E lo fa con due percorsi, entrambi pensati e realizzati in collaborazione con l’Ufficio per l’Evangelizzazione e la Catechesi. Natale in Arte e Natale. Ne parliamo con Manuela Mantiero, una laurea in Conservazione dei Beni Culturali, addetta ai servizi educativi del Museo. Si occupa, assieme a Silvia Donello (presente fino lo scorso anno), della riflessione storico-artistica dei percorsi. Tutti i progetti di catechismo in museo sono proposti in sinergia con il direttore del Museo, mons. Francesco Gasparini, e la supervisione di don Giovanni Casarotto.Manuela, partiamo dai progetti natalizi. In cosa consistono?«Natale in arte è un pomeriggio dedicato alla lettura storico-artistico-iconografica di un’opera sul Natale. Quest’anno si terrà il 16 dicembre, alle 16, per tutta la cittadinanza. Accanto alla riflessione artistica c’è un momento di approfondimento teologico e uno musicale. Tre linguaggi diversi: arte, parola e musica declinati sullo stesso tema, quello del Natale. È un progetto iniziato nel 2010 circa, quando abbiamo aperto le porte del museo ai catechisti e agli operatori pastorali per far loro vivere un momento di crescita catechetica. Poi abbiamo iniziato a uscire e recarci nelle chiese di Vicenza, come San Pietro, San Rocco, Sant’Agostino. Quest’anno andremo nella chiesa di San Giuliano, a Vicenza, agli altari della Concezione e della Natività. Per la prima volta ci sarà anche la collaborazione dell’Ufficio pellegrinaggi. La seconda attività in preparazione alla festività del 25 dicembre è “Natale al museo”, che proponiamo ormai da dieci anni. Con la lettura di brani del Vangelo e la visione delle opere che raccontano la nascita di Gesù, accompagniamo i ragazzi e i loro catechisti alla magia del Natale. Consigliamo di portare anche i genitori, con cui si realizza un momento di condivisione finale».Qual è l’apporto dell’arte nel veicolare un messaggio di portata spirituale?«Già papa Gregorio Magno affermava che l’arte è importante per veicolare il messaggio cristiano, perché è uno strumento semplice e immediato. I bambini e ragazzi l’apprezzano di più, perché riescono ad osservare quei particolari che non riuscirebbero a cogliere dalla lettura del Vangelo».Nello specifico come si fa ad avvicinare oggi i giovani a un museo e, in particolare, a un Museo Diocesano, di arte sacra?«Chiaramente i giovani sono la fascia di utenza meno presente al Museo diocesano. Noi dal 2006 proponiamo l’alternanza scuola-lavoro per i ragazzi delle superiori. Questo ci ha dato la possibilità di avere qui dei giovani che realizzano piccoli progetti, ad uso e consumo del museo, per attirare altri giovani. Quindi perché un giovane approdi in museo deve essere stimolato da un altro giovane. Quest’anno, inoltre, con il contributo della Fondazione Roi, abbiamo messo in campo il progetto “Museo per tutti” che vede tante iniziative declinate per tipologia di utenza. Abbiamo quindi contattato dei ragazzi che qui hanno fatto un tirocinio per progettare insieme dei percorsi che possano essere di stimolo per avvicinare i loro coetanei».È necessario quindi sapersi sempre reinventare. Avete in serbo delle novità?«Quest’anno abbiamo inaugurato una nuova attività: un nostro percorso sul Natale dedicato alle scuole dell’infanzia, che vede la possibilità di portare i bimbi all’interno del museo e fare un percorso legato alle opere della natività attraverso l’utilizzo di oggetti che estraiamo da un cubo e che i piccoli devono ritrovare all’interno del quadro. Come ci reinventiamo? Le collaborazioni con gli uffici diocesani e altre realtà ci aiutano ad essere vitali e a ritagliarci il nostro piccolo spazio all’interno della città. È un museo che deve parlare a tutti, l’arteè libera come la fede. Parliamo sì di arte cristiana, ma lo facciamo a porte aperte».Tra tutti i percorsi proposti, quale hai più a cuore?«“Natale al museo” sicuramente. È il primo che abbiamo pensato e uno tra quelli a cui più tengo perché crea una magia e una condivisione tra ragazzi e genitori che gli altri percorsi non hanno. Sarà il Natale, sarà l’atmosfera, sarà l’attesa, ma è un percorso che ha un fascino e una brillantezza incredibili». Margherita Grotto