Pentecoste

Lo Spirito Santo aiuti Babele a tornare polis

 
 E’ stato detto che la Pentecoste è “l’anti Babele”. Allora quest’anno ho l’impressione che abbiamo bisogno più che mai del dono dello Spirito Santo perché, almeno a guardare i giornali e la televisione, le incomprensioni e le divisioni sembrano ogni giorno più forti. Babele è un grande simbolo che, ahimè, continua a rappresentarci molto.
 
 Anche oggi gli uomini vogliono spesso superare il loro limite: a volte in modo costruttivo, per migliorare l’umanità; altre volte in modo egoistico e distruttivo, per migliorare solo la propria condizione individuale. E’ allora che le lingue si confondono e non ci si parla più, ma ciascuno grida contro l’altro, solo per far prevalere le proprie ragioni.

  Speriamo arrivino presto queste benedette elezioni regionali, per poter poi ricominciare ad affrontare i problemi e le situazioni serenamente, al riparo dalle tante continue e indegne strumentalizzazioni cui abbiamo assistito in questi mesi in cui la polis è sovente tornata Babele.
 
 Tante volte abbiamo ripensato alle parole di De Gasperi “i politici guardano alle prossime elezioni, gli statisti alle prossime generazioni”. Speriamo lo Spirito Santo susciti qualche statista vero, interessato al bene comune e non solo alla sedia e al vitalizio corrispondente. La sfiducia delle persone verso la politica cresce ancora e la percepiamo anche nelle nostre parrocchie, gruppi e associazioni.
 
 Soprattutto davanti ai progetti calati dall’alto e lontani dal vivere della gente comune. Lo Spirito Santo, che suscita carismi differenti e poi permette loro di integrarsi in modo armonioso vedendo nella diversità non un problema, ma una ricchezza, sprigioni energie nuove nella Chiesa e nel mondo, per un’umanità più pacifica, operosa nel bene e riconciliata con la Terra e con il Cielo.
 
 
Don Alessio Graziani