Prime notizie dalla nostra nuova missione in Mozambico

"Il Paese è molto povero, ma ci hanno accolto con grande affetto"

 
Sono passati quasi 5 mesi dall’arrivo di don Davide Vivian in Mozambico per la missione da fidei donum nella Diocesi di Beira, nella provincia di Sofala, guidata dal vescovo vicentino Claudio Dalla Zuanna. Con lui anche don Maurizio Bolzon, che ha dovuto ritardare la partenza a poco più di un mese fa, a causa di un problema di salute ora superato.

«In questo primo periodo stiamo “prendendo le misure” con ciò che ci circonda, ci stiamo integrando, abbiamo celebrato qualche messa, conosciuto tante persone, visto molti luoghi – racconta don Davide, che abbiamo raggiunto al telefono -. Il territorio della Diocesi è molto vasto, c’è bisogno di tempo per conoscerlo. Proprio nei giorni scorsi abbiamo viaggiato per più di mille chilometri per andare a visitare alcune parrocchie». Un periodo di preparazione sul campo, quindi, in vista poi di cominciare il vero e proprio impegno pastorale tra luglio e agosto. Dalla Zuanna, infatti, a breve dovrebbe assegnare le parrocchie di riferimento ai due fidei donum.
 
«Al momento ci troviamo nella zona di Inhamizua, dove stiamo sistemando la casa in cui viviamo assieme anche a don Giuseppe Mazzocco della Diocesi “sorella” di Adria-Rovigo – prosegue don Davide -. Nei prossimi mesi dovremmo iniziare a seguire tre parrocchie vicino all’aeroporto di Beira, ma non si esclude ci vengano affidati ulteriori incarichi. Siamo qui per seguire la pastorale di zone in cui non ci sono abbastanza parroci e in alcuni casi non ci sono nemmeno le chiese. Siamo qui per dare il nostro aiuto».

Per il sacerdote originario di Bassano del Grappa è la prima volta in Africa, in un Paese tra i più poveri del Continente che deve fare i conti con la fame e soprattutto con l’Aids. «Sto conoscendo un Mozambico prostrato, affaticato dalla miseria e dalla corruzione, dove manca ancora una base culturale e il concetto di bene comune – dice don Davide -. Allo stesso tempo, però, sto conoscendo anche un Mozambico generoso, accogliente, carico di speranza, semplice e buono. Mentre concelebravo la Santa Messa alcuni giorni fa, ho avuto dei problemi fisici a causa del caldo, ma a un certo punto si è avvicinato un bambino e mi ha offerto un panno per asciugarmi il sudore. Il Mozambico è soprattutto questo».

Per don Maurizio Bolzon, invece, non è la prima esperienza da fidei donum e neanche la prima esperienza in Africa. Sul suo “curriculum” troviamo anni trascorsi in Camerun. «Rispetto alla missione camerunense, qui è molto diverso. Non siamo come allora nella savana, ma nella periferia urbana in una zona di collegamento con lo Zimbabwe, dove infrastrutture, negozi e grandi opere sono nelle mani degli investitori cinesi – ci racconta don Maurizio, anche lui al telefono -. I cristiani sono una minoranza, mentre tantissime sono le sette religiose. Siamo in piena evangelizzazione». Fondamentale per questa missione il sostegno delle Suore Orsoline, con le loro comunità di Beira e Dondo, e della Pia Società San Gaetano che opera all’interno della Diocesi di Dalla Zuanna. «La collaborazione con questi missionari è importantissima, ci hanno accolto nel migliore dei modi e ci stanno aiutando nell’integrazione – continua il sacerdote -. Anche i preti locali si sono dimostrati molto disponibili, così come la gente del posto».

I fidei donum durante il loro servizio in Africa vivranno insieme per fare esperienza di comunità, come richiesto anche dal vescovo di Beira. «È una delle sfide della missione, fonte di arricchimento e forza che ognuno di noi infonde all’altro. Ora alloggiamo in una struttura della Diocesi, ma in futuro c’è in programma la costruzione di un nuovo edificio proprio nella zona delle parrocchie che seguiremo – conclude don Maurizio -. Per quanto mi riguarda sono molto felice, non vedo l’ora di iniziare con gli impegni pastorali. Finalmente sono ritornato a casa».

Lorenza Zago