Raccolti aiuti per i migranti della Rotta Balcanica bloccati nel gelo della Bosnia: la straordinaria risposta all’appello degli Scout di San Pio X

 

Domenica 24 gennaio il gruppo Scout Vicenza 9 ha organizzato presso la chiesa di S.Pio X una raccolta di viveri e  indumenti per i migranti della Rotta Balcanica. L’iniziativa ha avuto uno straordinario successo non solo per l’aspetto umanitario e materiale, ma soprattutto per essere diventato uno strumento di informazione e di sensibilizzazione su questo ennesimo dramma che avviene alle porte d’Europa, frutto anche delle ambiguità e delle contraddizioni politiche della stessa Europa e dell’Italia. Un’iniziativa infine che ha visto la partecipazione di tantissimi giovani e di educatori, rafforzando la rete di quanti operano nel nostro territorio per una società più umana.Ecco il racconto di uno dei capi Scout, il prof. Elia Pizzolato.“Servire”, parola dalle mille sfaccettature e dai numerosi significati, per gli scout assume un valore ben preciso che troviamo perfettamente espresso nel vocabolario Treccani: «Compiacere, essere utile ad altri, soddisfarne i desideri con atto disinteressato di cortesia: diletto prendano dal servire(Boccaccio)». Un significato autenticamente altruista, che rende l’atto del servizio un elemento imprescindibile in una società illuminata.È con questa parola ben ancorata nella mente che noi del clan del gruppo scout Vicenza 9 di San Pio X, collaborando con l’associazione ARAI e Libri Contro Fucili, abbiamo organizzato domenica 24 gennaio una raccolta di materiale diretto in Bosnia per i migranti costretti a vivere nel gelo e nella neve. Il campo di Lipa in cui erano ammassati è bruciato in un rogo infernale ormai un mese fa.A stupire e a lasciare tutti sconcertati è stata la generosità della cittadinanza, vicentina e non solo, che si è ordinatamente e pazientemente messa in fila per contribuire a “rendere il mondo un po’ migliore”. A lasciare di stucco è stato il quantitativo di materiale raccolto: generi alimentari e sanitari, indumenti, scarpe, coperte, zaini, tende. Ci siamo ritrovati così il piazzale completamente sommerso, tanto che ad un certo punto abbiamo dovuto bloccare le consegne e chiamare rinforzi.Grazie al contributo di altri gruppi scout, delle associazioni del quartiere, dei genitori, della parrocchia, il gruppo di volontari, bardato di guanti e mascherina, ha raccolto, selezionato e smistato tutto, riempiendo completamente un salone di centinaia di sacchi di vestiti e un altro di altrettanti scatoloni di generi alimentari e sanitari. In queste settimane il tutto verrà condotto in Bosnia da NONAMEKITCHEN, organizzazione spagnola che sarà capofila in questa azione.Si è creata una vera e propria rete di persone e associazioni che hanno collaborato spontaneamente per raggiungere l’obiettivo. Questo è il risultato più bello.Il materiale non adatto ad essere inviato in Bosnia verrà donato ad altre organizzazioni umanitarie del nostro territorio. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito!