Santa Famiglia

 
 
 
Santa Famiglia: 27 Dicembre 2020 Scarica le pagine del sussudioDomenica 27 dicembre 2020: S. Famiglia

  DIALOGO INIZIALESignore apri le mie labbra
e la mia bocca canterà la tua lode.
Dio fa’ attento il mio orecchio
perché ascolti la tua Parola.
Benedetto il Signore Dio, il Dio d’Israele
egli solo compie meraviglie
benedetto per sempre il suo Nome di gloria
tutta la terra sia piena della sua gloria.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo…
ALLA TUA PRESENZA SIGNORE

O luce gioiosa del cielo,
o sola speranza del mondo,
Gesù, tu nasci sulla terra e vivi
nel quieto silenzio di una casa.
Tu, piena di grazia, Maria,
nutri al tuo seno
il Verbo eterno di Dio,
che forma d’uomo e vita ha preso in te.
E te, scelto tra i giusti, sposo amato
e custode della Vergine,
il Figlio dell’Altissimo onora e chiama
col nome di padre.

Regni la grazia e la virtù mirabile
della tua famiglia benedetta
nelle case degli uomini,
calde d’amore e liete.
Signore, a te che a Nazaret
obbediente vivi,
al Padre e al Santo Spirito
lode e gloria nei secoli.
Amen.
 

 

ASCOLTIAMO LA TUA PAROLA

+ Dal Vangelo di Luca (Lc 2, 22-40)

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosé, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo,  anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse:  «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». C’era anche una profetessa, Anna, figlia di  Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.  Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
 

 COSA VUOI DIRCI, SIGNORE?

Quando qualcosa tocca in modo particolare la nostra vita, cambia il modo in cui ci guardiamo intorno. Noi abbiamo potuto sperimentarlo quando abbiamo iniziato a pensare alla possibilità di adottare un bambino. Abbiamo iniziato a ragionare sulla possibilità che entrasse nella nostra famiglia un ragazzo o una bambina dall’altra parte del mondo e forse con la pelle di un altro colore. Questo pensiero intimo e personale ha pian piano cambiato il nostro modo di guardarci intorno nei nostri tragitti quotidiani: abbiamo iniziato ad osservare in modo nuovo il nostro quartiere e la nostra città e le persone che incontravamo. Improvvisamente la nostra città si è mostrata molto più cosmopolita e varia di quanto non ci fossimo mai accorti. Moltissime persone che prima erano semplicemente sullo sfondo hanno preso la scena e si sono fatte presenti al nostro sguardo. Lo stesso fenomeno per cui durante una gravidanza si vedono ovunque donne incinte in barba al calo demografico. Quando un particolare diventa significativo per noi allora improvvisamente spicca e appare al nostro sguardo prima distratto.  Allargando il discorso dovremmo fermarci a pensare che nelle nostre giornate non si susseguono solo fatiche, impegni e piccole gioie. Se sappiamo aprire davvero gli occhi possiamo guardare agli incontri e alle scelte , in una parola alla nostra vita, con gli occhi di Dio. Lui é fedele al suo patto e ci ha promesso pienezza di vita. Simeone e Anna hanno saputo riconoscere in un bambino la promessa di Dio che si compie. Anche a noi Dio si fa vicino con occasioni di misericordia e opportunità di salvezza e spesso non le vediamo. Tutto dipende dallo sguardo che abbiamo. Con che occhi guardiamo alle nostre giornate? Sappiamo metterci gli occhiali della grazia di Dio per cogliere i particolari di Salvezza che Lui dissemina nelle nostre ore? 
(Antonio, Laura, Anna, Yassin e Davide)
 

INNO DI LODE

Gloria a Dio nell’alto dei cieli
e pace in terra
agli uomini amati dal Signore.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo,
ti adoriamo, ti glorifichiamo,
ti rendiamo grazie
per la tua gloria immensa,
Signore Dio, re del cielo,
Dio padre onnipotente.
Signore, Figlio unigenito,
Gesù Cristo,
Signore Dio, agnello di Dio,

Figlio del Padre;
tu che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi;
tu che togli i peccati del mondo,
accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del padre,
abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo,
Tu solo il Signore,
tu solo l’altissimo:
Gesù Cristo, con lo Spirito Santo:
nella gloria di Dio Padre.
Amen.
 
PREGHIAMO COME TU CI HAI INSEGNATO, SIGNORE

Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
non abbandonarci alla tentazione, 
ma liberaci dal male.

 
LITURGIA DELLA CASA
 
TAVOLA A FESTA
In questa domenica della Santa Famiglia, vogliamo benedire la nostra tavola, altare quotidiano del nostro celebrare la vita in famiglia.

 
Benedizione della tavola
Benedetto sei tu, Signore del cielo e della terra,
che hai voluto questa nostra famiglia, custodendola nel tuo amore.
Guarda a noi che celebriamo il Natale di Gesù, tuo Figlio,
nella santa Famiglia di Nazareth.
Rinnova, nel segno di quest’acqua benedetta,
una più profonda comunione tra noi.
Ti offriamo anche le nostre fatiche: il lavoro del papà e della mamma,
l’impegno a scuola dei figli.
Talvolta qualche sofferenza e incomprensione ci prendono.
Aiutaci ad essere fedeli all’amore che, nel tuo Nome,
ci siamo promessi.
Donaci ora la Tua santa benedizione.
Tutti: Amen.
Chi presiede si avvicina a ciascun familiare,
versando sulla mano poche gocce di acqua benedetta.
Ricevuta l’acqua, ciascuno fa il segno della Croce,
mentre sui più piccoli siano gli stessi genitori a tracciarlo
accompagnando la loro mano..
 
PER IL PRIMO GIORNO DELL’ANNO, PREPARIAMO…
Una stella di Natale sulla tavola.