Vincere le paure per vivere l’accoglienza

Il commento al vangelo di Pasqua e l’intervista a TVA del Vescovo Beniamino

 
La luce del Risorto sulle nostre paure”, è questo il tema di fondo scelto dal Vescovo mons. Beniamino Pizziol per la Pasqua 2015. Oltre che nel messaggio a tutti i cristiane e le comunità della diocesi, l’invito ad aprire le porte a Cristo perché la sua presenza ci permetta di vincere le comprensibili paure che in questi tempi difficili possono abitare i nostri cuori, emerge chiaramente nel commento del Vescovo al Vangelo della notte di Pasqua. 
 
 

 
 
 Anche nell’articolata intervista rilasciata al direttore di TVA Vicenza Luca Ancetti (andrà in onda sulla tv locale il giorno di Pasqua alle 19.30, 23.30 e il lunedì di pasquetta alle 06.00) il Vescovo è tornato sulla necessità di vincere la paura per poter vivere quella accoglienza generosa e misericordiosa che è imprescindibile per un’autentica vita cristiana. Tornado sull’invito rivolto alle parrocchie all’inizio della Quaresima riguardo alla situazione dei profughi e dei migranti, mons. Pizziol ha dichiarato: “non voglio che la chiesa vicentina si volti dall’altra parte davanti ai poveri del nostro tempo. La realtà dei profughi ci interpella. La politica è in chiara difficoltà nel gestire la situazione. La via della carità motivata dalla fede deve cercare di dare qualche risposta. Per questo vorrei che in ogni vicariato nascesse una struttura di accoglienza e un gruppo stabile di volontari per dare una risposta a questa e ad altre eventuali future situazioni di emergenza. Ringrazio le parrocchie che già si sono attivate e la Caritas diocesana che ha iniziato la formazione dei primi volontari”. 

 Nella stessa intervista mons. Pizziol ha raccontato un episodio doloroso della propria infanzia, quando a 12 anni venne mandato a casa dal Seminario di Venezia perché la sua famiglia non era più in grado di sostenere la retta richiesta dall’istituto. “Quello fu per me un momento molto doloroso e di grande umiliazione che mi fece però crescere e capire l’importanza dell’accoglienza e del rispetto che si deve sempre ad ogni persona. Potei ritornare in seminario grazie alla generosità di un mio zio. Allo stesso modo ciascuno di noi è chiamato a condividere come può il proprio benessere perchè nessuno sia mai escluso, umiliato, privato della propria dignità”.

don Alessio Graziani