Particolarmente interessante, nella giornata di sabato 8 febbraio a Monticello di Fara, è stato il momento in cui il Vescovo si è intrattenuto con quanti si dedicano alla dimensione formativa: dai catechisti agli animatori dei giovanissimi, dalla coppia che accompagna i genitori che chiedono il Battesimo per i figli agli assistenti dei campi estivi.
Invitati da mons. Pizziol a raccontare gli aspetti positivi, ma anche critici, del servizio educativo, i catechisti dei bambini e dei ragazzi dalla prima elementare alla terza media hanno lamentato una certa assenza da parte dei genitori. «Mamme e papà sono sempre pronti ad accompagnare i figli agli allenamenti sportivi o alle lezioni di danza – ha detto una catechista -, ma quando si tratta della messa domenicale non sono altrettanto solleciti».
«Eppure – ha aggiunto – i nostri ragazzi sono vivaci, attenti e sensibili ai valori cristiani!».
Sul versante dei giovanissimi, è senz’altro confortante il numero dei partecipanti al cammino in 5 tappe (corrispondenti ai 5 anni delle Superiori): «Sono 70 – ha spiegato un animatore – e appartengono a tutte e tre le parrocchie del comune di Sarego, perciò anche a quella di Meledo che non fa parte dell’Unità Pastorale».
Ad occuparsi di loro è l’associazione non profit AC2MMS, che ha fatto proprio l’itinerario dell’Azione Cattolica. «Due sono le criticità che riguardano nostri giovanissimi – ha evidenziato un altro animatore -: partecipano con entusiasmo agli incontri, ma non sono assidui alla messa e poi mancano di capacità di introspezione e non sanno porsi domande profonde».
La coppia di sposi che cura la preparazione al Battesimo ha sottolineato come, al termine del breve cammino proposto, vedano nei genitori un cambiamento positivo: «Se all’inizio partecipano quasi per costrizione, alla fine ringraziano, contenti della formazione ricevuta. Alcuni vorrebbero addirittura continuare a incontrarsi».
«Voi siete uno dei polmoni della vostra Unità Pastorale e siete tra le persone più coinvolte e preparate – ha detto agli educatori di Monticello e Sarego monsignor Pizziol, non solo per rendere il giusto riconoscimento a quanti si mettono a servizio nel campo educativo, ma anche per rimarcare la grande responsabilità loro affidata.
Proprio per questo ha raccomandato di perseverare nella formazione: «So che è una fatica improba – ha detto -, perciò fatela insieme, nella condivisione, e fatela nel nome di Gesù».
«Infatti, se seguiamo Cristo, diamo senso alle amicizie e alle relazioni, al nostro lavoro e alle nostre occupazioni, al nostro corpo, ai beni materiali, perfino al denaro e all’economia… E poi, se vogliamo far innamorare di Cristo i nostri ragazzi, dobbiamo prima esserne innamorati noi. Ciò significa continuamente conoscerlo e seguirlo nella nostra vita quotidiana».
Infine, il pensiero di monsignor Beniamino Pizziol è andato agli adulti e ai genitori: «Sono loro i primi responsabili dell’educazione cristiana. Voi catechisti e animatori dovete aiutarli a non abdicare e a non delegare, cioè a non dimettersi da questo compito che hanno, né a sottrarvisi affidandolo ad altri».