BREVE MEDITAZIONE E ANNUNCIO DELL’ANNO GIUBILARE MARIANO
NEL SANTUARIO DI MONTE BERICO A 600 ANNI DALLE PRIME APPARIZZIONI MARIANE
Pellegrinaggio a Monte Berico, 7 settembre 2025
Lettura: Lc 1,39-55
Carissimi, l’evangelista Luca ci conduce con Maria su un monte. Non è un dettaglio secondario: l’evangelista Luca ci dice che Maria sale “verso una regione montuosa”. La salita, nella Bibbia, indica sempre un avvicinarsi a Dio, un lasciarsi attrarre da Lui, un rendere più limpido lo sguardo. Anche noi, salendo al santuario di Monte Berico, abbiamo rinnovato questo gesto: siamo saliti per incontrare Dio, e lo facciamo nello stile di Maria, che porta con sé il dono più grande, il Figlio che porta la vita.
- Maria in cammino
Maria è giovane, appena ha ricevuto l’annuncio dell’angelo, eppure non si chiude in se stessa. Non resta a contemplare il mistero soltanto nella sua interiorità: si mette subito in cammino. Lei non è mossa non da una credenza religiosa frutto di bisogni e di condizionamenti sociali. Ciò che ha vissuto nell’incontro con l’angelo è piuttosto la fede. Infatti nel dialogo misterioso con l’arcangelo Gabriele che le annunciava il dono di un figlio nella sua condizione verginale, Lei si è interrogata con intelligenza aprendo totalmente la sua anima all’Assoluto. La fede non la immobilizza, ma la apre, la rende disponibile. È la fede che diventa movimento, servizio, attenzione agli altri.
A Monte Berico, Maria apparendo a Vincenza secoli fa, si è mostrata così: una madre che va incontro ai suoi figli, che ascolta il loro grido di aiuto, dona forza e consolazione. Anche noi possiamo riconoscerla in questo nostro tempo travagliato della storia, quale Madre premurosa sempre in cammino verso di noi.
Molti giungono a piedi in questo Santuario, capiterà anche in questa notte, viandanti alla ricerca di qualcosa o Qualcuno. Altri vi salgono in bicicletta o con altri mezzi. Possa essere per tutti un itinerario dell’anima e dello spirito come lo fu per Maria. Infatti Dio effonde la sua grazia laddove l’uomo e la donna di fede le hanno preparato un luogo accogliente, libero da qualsiasi altro ingombro.
- L’incontro con Elisabetta
Il cuore del racconto è l’incontro tra due donne che portano in grembo una promessa. Maria ed Elisabetta si riconoscono reciprocamente come strumenti di Dio. L’una conferma l’altra: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo” (Lc 1,42).
È l’incontro della fede che genera gioia. Giovanni danza nel grembo, lo Spirito Santo apre le labbra. Così è ogni autentico incontro cristiano: non si riduce a parole superficiali, ma fa vibrare la vita interiore, risveglia speranza, accende lo Spirito.
Monte Berico è luogo di incontro: tra la Madre e i suoi figli, tra i pellegrini e la comunità diocesana, tra i pellegrini e la comunità dei servi di Maria, tra generazioni che si passano il testimone della fede. Un passaggio – quello della fede – da un testimone all’altro per nulla scontato. Ma qui giungono anche ragazzi e giovani come è accaduto alla vigilia degli esami di maturità nel giugno scorso e come accadrà con il pellegrinaggio dei giovani il prossimo 4 ottobre nella festa di Francesco d’Assisi al quale i giovani guardano sempre con tanta simpatia. Molti ragazzi e giovani possano avvertire qui la presenza di Maria e della Chiesa di cui Lei è immagine; sperimentando la gioia di appartenere a Cristo e al suo Corpo che è la Chiesa.
- Il Magnificat: lo sguardo di Maria
Il canto di Maria nasce spontaneo: “L’anima mia magnifica il Signore” (Lc 1,46). Non è un discorso calcolato, ma un traboccare di gioia. Maria interpreta la sua vita e la storia del popolo alla luce di Dio. Vede il rovesciamento delle sorti: i piccoli innalzati, i poveri saziati, i superbi dispersi. È lo sguardo della fede che legge la storia dal punto di vista di Dio.
In questo tempo che ci prepara al Giubileo Mariano del 2026, siamo chiamati ad assumere lo stesso sguardo: a leggere la nostra vicenda personale e comunitaria non solo con criteri umani, ma con la certezza che Dio rovescia i potenti, innalza gli umili, custodisce tutti i fedeli.
Sarà questo sguardo a far rinascere in noi la speranza, la gioia di vivere uscendo da noi stessi per incontrare l’altro, lo stupore del chiedere perdono a Dio e al prossimo quando cadiamo, la forza per abbattere muri e creare ponti di dialogo aperto a tutti, la dolcezza di una casa accogliente nelle nostre famiglie – nella Chiesa – nella nostra città di Vicenza.
Il tema che accompagnerà l’Anno giubilare sarà ispirato al Magnificat: L’anima mia gioisce nel Signore. Rinascere nella speranza con Maria.
- La Madre di Dio e la Madre nostra
Il titolo che la Chiesa riconosce a Maria – Madre di Dio – non è un’astrazione, ma il cuore della nostra fede: se lei è Madre di Dio, allora il Figlio che porta in grembo è veramente Dio con noi. E se Maria è Madre di Dio, allora è anche Madre nostra in Gesù: accompagna la Chiesa, veglia su ogni credente, apre cammini di speranza.
Così è qui a Monte Berico: da seicento anni Maria continua a vegliare sulla città di Vicenza, sulle famiglie, su tutta la popolazione, invitandoci ad affidarci a lei e a camminare dietro a Cristo.
Preghiera
Maria, Madre del Signore e Madre nostra,
tu che hai creduto alla parola dell’angelo,
insegnaci a fidarci di Dio anche quando il cammino è incerto.
Tu che ti sei messa in viaggio per servire,
rendici pellegrini di carità, capaci di incontrare e consolare.
Tu che hai cantato il Magnificat,
apri i nostri occhi per riconoscere le meraviglie di Dio
nella nostra vita e nella storia del mondo.
Madonna di Monte Berico,
proteggi la Chiesa che cammina verso l’Anno giubilare,
in questo Anno Santo,
accompagna la nostra città, custodisci le famiglie,
sostieni i poveri e gli ammalati, consola i cuori soli,
illumina le menti dei governanti e
fa’ che tutti i popoli si incontrino nella concordia.
E in questo tempo di grazia
donaci di vivere come veri tuoi figli,
discepoli del Figlio tuo Gesù,
uniti nella gioia del Vangelo.
Amen.
Prima della conclusione e benedizione
L’Anno Giubilare Mariano avrà inizio con la Celebrazione Eucaristica che si terrà nel pomeriggio del prossimo 8 febbraio a conclusione del Congresso Mariologico Internazionale dal titolo: Maria Madre di Misericordia, tra devozione popolare e rinascita delle comunità.
La conclusione dell’Anno Giubilare sarà domenica 7 marzo 2027.
Il tema che accompagnerà l’Anno Giubilare sarà quello della Rinascita e sarà ispirato al Cantico del “Magnificat”: L’anima mia gioisce nel Signore. Rinascere nella speranza con Maria. Vorremmo dare continuità in questo modo all’Anno Santo nel quale abbiamo meditato l’essere pellegrini di speranza.
Nel corso dell’Anno Giubilare sarà possibile accogliere il dono dell’indulgenza alle condizioni previste dalla Chiesa.
Gli appuntamenti religiosi verranno resi noti nelle prossime settimane. Così pure gli eventi culturali, sociali e turistici che la “Cabina di regia” appositamente istituita promuoverà grazie anche al Protocollo di Intesa firmato tra la Regione Veneto – la Provincia, il Comune e la Diocesi di Vicenza, e la Comunità dei Servi di Maria.
Ringrazio fin d’ora quanti si sono adoperati e si stanno adoperando per la realizzazione degli eventi e quanti li sostengono anche con un contributo economico. Un grazie speciale alla Comunità dei Servi di Maria che accolgono quotidianamente i pellegrini che salgono numerosi in questo Santuario.
La Basilica resterà aperta durante tutta questa notte, dal Pellegrinaggio Diocesano di domenica sera 7 settembre, alla Veglia dell’Aurora delle ore 5.00 di domani mattina, per accogliere quanti camminano di notte e salgono in Santuario.
Al termine della celebrazione mi recherò alle porte del Santuario per un Appello interreligioso alle istituzioni italiane, ai cittadini e ai credenti in Italia Questo appello è condiviso dalle Comunità Ebraiche Italiane, dall’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, dalla Comunità Religiosa Islamica Italiana e dalle Chiese cattoliche che sono in Italia. Un appello per arginare l’odio, salvaguardare la convivenza, purificare il linguaggio e tessere la pace.
Ora invocherò insieme ai responsabili delle chiese cristiane ortodosse – che ringrazio per la loro presenza – la benedizione del Signore, quale segno di un cammino ecumenico che fa passi costantemente tra le Chiese e anche tra le nostre Chiese in terra vicentina.




