OMELIA nella Celebrazione Eucaristica della XXV Domenica del Tempo Ordinario a conclusione del PELLEGRINAGGIO GIUBILARE dell’Associazione NOI VICENZA Santuario di Chiampo, 21 settembre 2025

OMELIA nella Celebrazione Eucaristica della XXV Domenica del Tempo Ordinario

a conclusione del PELLEGRINAGGIO GIUBILARE dell’Associazione NOI VICENZA

Santuario di Chiampo, 21 settembre 2025

Letture: Am 8,4-7; Sal 112; 1Tm 2,1-8; Lc 16,1-13

 

Care sorelle e cari fratelli,

al termine di questo vostro pellegrinaggio giubilare, in cui avete camminato come “Pellegrini di speranza”, giungiamo all’altare del Signore per rendere grazie. Siamo riuniti nella gioia della fraternità, nello stupore della fede e nella concretezza di un impegno che, come Associazione NOI, abbraccia il tessuto vivo delle nostre parrocchie: le famiglie, i ragazzi, i giovani, gli educatori, gli anziani.

Siamo venuti qui oggi non per celebrare un traguardo, ma per ripartire. Il pellegrinaggio autentico, infatti, è quello che ci cambia dentro, che converte il cuore e ci mette in cammino verso una vita più evangelica.

 Il grido dei poveri e il silenzio di Dio

Il profeta Amos ci ha consegnato parole dure, parole che bruciano: «Voi che schiacciate i poveri e sterminate gli umili del paese…» (Am 8,4).

Parole pronunciate secoli fa, eppure ancora profetiche e attuali. Viviamo in un tempo dove troppo spesso la logica del profitto calpesta la dignità, dove l’economia che sta in piedi con la produzione di armi uccide. Le parole di Amos non sono una condanna generica: sono una chiamata rivolta alla nostra coscienza.

Cari amici dell’Associazione NOI, voi siete chiamati a essere custodi della giustizia. Nei vostri oratori, nei circoli, nei momenti di aggregazione, si gioca una partita decisiva per il futuro: educare alla solidarietà, insegnare il valore del tempo donato, del rispetto del creato, del prendersi cura dei più emarginati.

Vi invito a non abituarvi mai a un mondo dove alcuni contano e altri no, dove si misura tutto in denaro, dove i più fragili sono messi ai margini. La vostra azione educativa deve diventare lievito di coscienze nuove, capaci di vedere, indignarsi, scegliere.

 Una preghiera che abbraccia il mondo

San Paolo, nella lettera a Timoteo, ci esorta a pregare «per tutti gli uomini, per i re e per quelli che stanno al potere». È un invito a non chiuderci in un cristianesimo intimista, che si ripiega sulla propria interiorità e dimentica la storia.

Pregare per tutti, anche per chi non la pensa come noi, è il primo passo per costruire una società riconciliata. Noi cristiani non possiamo permetterci di alimentare divisioni, rancori o indifferenza.

Nel mondo delle associazioni, e in particolare nella vostra realtà di NOI Vicenza, questa universalità della preghiera si traduce in accoglienza, dialogo, prossimità. Non abbiate paura di essere luogo di incontro tra diversi, crocevia di culture e linguaggi, anche laddove sembra più difficile.

 Il Vangelo del gestore disonesto: un invito all’intelligenza spirituale

E infine il Vangelo di oggi, tra i più sorprendenti: la parabola dell’amministratore disonesto (Lc 16,1-13). Gesù non loda la disonestà, ma l’astuzia, la prontezza, il coraggio nel prendere decisioni.

C’è un’urgenza che attraversa questo racconto. È come se Gesù ci dicesse: «Imparate a usare intelligenza, creatività e passione non per voi stessi, ma per il Regno di Dio».

Voi, amici dell’Associazione NOI, siete chiamati a essere intelligenti nel bene, audaci nell’annunciare la bellezza del Vangelo ai giovani, capaci di leggere i segni dei tempi e di inventare forme nuove di prossimità. Il mondo cambia, e l’oratorio, se vuole restare vivo, deve cambiare con esso: non snaturarsi, ma rinnovarsi nello spirito.

La sfida educativa di oggi non si vince solo con le strutture o con le attività. Si vince con la testimonianza di adulti credibili, con la passione di educatori generosi, con la profezia di comunità che sanno fare spazio a chi cerca senso.

“Pellegrini di speranza”: un cammino che continua

Il vostro pellegrinaggio è stato un segno. Avete camminato come popolo, non come individui. E questo è già un annuncio: la speranza è un cammino da fare insieme.

In un tempo in cui l’individualismo è così pervasivo, voi testimoniate che si può ancora credere nella comunità, nell’educazione condivisa, nella gioia del servizio.

Concludo con le parole del salmo: «Solleva l’indigente dalla polvere… per farlo sedere tra i principi del suo popolo» (Sal 112)

Dio non è indifferente. E anche quando il mondo sembra correre verso la disumanità, Dio continua a rialzare, a ridare dignità, a costruire speranza. Voi siete chiamati a essere mani di questo Dio, occhi che vedono, cuori che ascoltano, piedi che camminano verso l’altro.

 

Preghiera finale

Con cuore filiale ci rivolgiamo a te,

Maria, Madre della speranza,

qui presso la tua Grotta di Lourdes in Chiampo,

dove il Beato Claudio ti ha onorata con l’arte e la fede.

 Accogli il nostro pellegrinaggio e la nostra preghiera.

Donaci la gioia nel servire,

soprattutto i ragazzi e i giovani che ci sono affidati:

fa’ che li accompagniamo con cuore aperto,

con pazienza, con amore gratuito,

perché scoprano in noi il volto di Gesù.

 Ottienici, o Madre, la grazia della pace

per questo mondo lacerato da guerre e violenze:

trasforma i cuori duri, consola chi soffre,

sostieni chi lavora per la giustizia e la riconciliazione.

 Rendici umili strumenti del tuo Figlio,

seminatori di speranza,

pellegrini che camminano insieme,

con lo sguardo fisso su di Te. Amen.

+ Vescovo Giuliano