OMELIA nella Celebrazione Eucaristica di Ringraziamento per il 75° del riconoscimento pontificio dell’Istituto religioso SUORE ORSOLINE DEL SACRO CUORE DI MARIA Santuario di Monte Berico, 22 marzo 2025

OMELIA nella Celebrazione Eucaristica di Ringraziamento

per il 75° del riconoscimento pontificio dell’Istituto religioso

SUORE ORSOLINE DEL SACRO CUORE DI MARIA

Santuario di Monte Berico, 22 marzo 2025

Letture: Sir 51,18-24.27-30; Sal 18; Mt 12,46-50

Le tue parole, Signore, sono spirito e vita. Maria imparò a comprenderle quelle parole, Lei che in modo singolare accolse, nel suo grembo verginale, il Verbo della vita perché potesse porre la sua tenda in mezzo a noi.

Chi è mia madre? chiede Gesù alla gente che gli fa presente l’arrivo dei suoi parenti che desiderano incontrarlo. Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, è per me fratello, sorella e madre. Come ha commentato Sant’Agostino: Maria santissima ha certamente fatto la volontà del Padre, e per lei è cosa più grande e più gioiosa essere stata discepola di Cristo che essere stata sua madre (Discorso 25,7 in PL 46,937).

Quante volte Maria venne chiamata ad accogliere la volontà del Padre? Cioè quella Parola che l’ha pienamente coinvolta fin dagli inizi della sua esistenza? È stato sufficiente che l’accogliesse a Nazaret quando Dio si rivolse a lei per mezzo di un angelo? Certamente quell’incontro fu decisivo – tante volte e in tanti modi meditato e rappresentato lungo i secoli. Ma forse lo è stato più per l’essere un evento tipologico, in un certo senso prototipo di tante altre accoglienze della Parola di Dio e della volontà del Padre.

Pensiamo alle numerose situazioni nelle quali Maria fece spazio nel suo cuore alle sconcertanti richieste di quella Parola. Quando dovette partorire il figlio in un ricovero di animali a Betlemme, quando con Giuseppe affrontò il viaggio della speranza migranti in Egitto, quando provò angoscia per il Gesù fanciullo “fuggito” tra i dottori del tempio; per non parlare del dolore che la Parola della croce del Figlio che come spada trapassò la sua anima, e pure là una nuova imprevedibile maternità: Donna ecco tuo figlio, figlio ecco tua madre; ma pure nell’attesa della Parola nuova dello Spirito nella Chiesa nascente per spingerla ai confini della terra.

Il testo sapienziale che abbiamo ascoltato come prima lettura lo aveva fatto intuire. Il dono della sapienza, cioè di saper ascoltare, accogliere nel cuore e praticare nella vita la Parola di Dio è un dono da invocare con la preghiera fin dalla giovinezza, gustarne l’insegnamento, progredire mettendola in pratica. Si dice poi che deve essere desiderata e pure ricercata con un profondo coinvolgimento dei sentimenti e degli affetti.

Così è per noi, coinvolti nella Parola del Signore che viene proclamata lungo i secoli nelle diverse vicende della storia. Una Parola che ci interpella, ci coinvolge in tutta la nostra persona e apre i nostri occhi alla speranza riconoscendo realtà ferite e di povertà che altri non vedono e pure a noi senza l’opera dello Spirito Santo in noi.

Vogliamo rendere grazie al Padre per mezzo di Gesù in questa Eucaristia per aver suscitato nella Chiesa il carisma delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria.

Rendiamo grazie per Madre Giovanna Meneghini che ascoltando la Parola del Signore a Breganze iniziò il suo cammino vocazionale offrendo al Signore la propria verginità assumendo quella nuova forma di vita evangelica intuita da Sant’Angela Merici. Madre Giovanna portava nel cuore una speciale compassione verso le ragazze di inizio ‘900 bisognose di formazione. Sapeva benissimo che nel cuore dei giovani abita il futuro del mondo, di un mondo migliore che però andava costruito partendo dalle fondamenta che si gettano negli anni verdi della vita. Nasceva così un carisma che mantiene tutto il suo valore fino ad oggi. Giovanna ha definito la missione delle sue figlie: salvezza e santificazione della classe popolare femminile.

Rendiamo grazie per l’ispirazione di Madre Giovanna a Sant’Angela Merici, un’altra donna che accolse in modo del tutto originale una speciale Parola del Signore ad incarnare il Vangelo nella secolarità. Sant’Angela ricevette una straordinaria sensibilità per la dignità della persona, in particolare della donna. Questa sensibilità si manifestò alla maniera di  Maria di Betania, seduta ai piedi di Gesù, in ascolto. È una postura fondamentale della sua vita, questa capacità di ascolto. Angela lo raccomanderà alle donne che scelgono di consacrare la propria vita nella Compagnia. Consegnando la Regola così le invita: “Di grazia, state attente, con cuore grande e pieno di desiderio”.

Su quell’ispirazione Madre Giovanna fondò una famiglia religiosa di donne accoglienti la Parola di Dio nelle vicende della storia. Con il riconoscimento del Papa 75 anni or sono, quel dono dello Spirito, nato nella diocesi di Vicenza, trovò diffusione in varie parti del mondo e in molti ambiti.

Rendiamo grazie per la presenza delle Suore orsoline in ambito educativo e vocazionale perché le nuove generazioni “imparino a fare della vita un dono, nello spirito di servizio ispirato al vangelo” (dalle Costituzioni).

Rendiamo grazie per le diverse forme di presenza nell’ambito sociale, accogliendo quella speciale Parola del Signore che si manifesta nei poveri; accompagnando tante persone che si trovano in situazione di povertà materiale, di emarginazione, di schiavitù fisica e morale, di solitudine, di ingiustizia civile e sociale, di debolezza.

Rendiamo grazie per quella risposta che molte Suore Orsoline hanno offerto e stanno offrendo nella cura pastorale in tante parrocchie nell’evangelizzazione, con giovani e anziani, nella premura per la vitalità delle comunità cristiane.

Ancora un grazie al Padre per la Parola che le Suore Orsoline stanno ascoltando anche dalla cultura odierna che necessita uno sguardo più coraggioso nella promozione della donna con la passione per il femminile in ambito pedagogico, filosofico, sociologico e teologico, vera profezia del nostro tempo.

Rendiamo grazie, infine, perché lo Spirito ha suscitato l’anelito missionario. Per la presenza missionaria in America Latina, in Brasile, nelle comunità di Volta Redonda e in quella di Roraima; e pure per quella in Africa, in Mozambico, nelle comunità di Beira e in quella di Dondo.

Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto ai dotti e ai sapienti di questo mondo i tuoi disegni meravigliosi e li hai rivelati ai piccoli, noi ti benediciamo per i molteplici doni che hai offerto alla Chiesa e al mondo con le Suore Orsoline: assistile nel rispondere con audacia alle nuove chiamate che rivolgi loro in questo nostro tempo. Santa Maria discepola del Signore, prega per questa famiglia religiosa.

vescovo Giuliano