OMELIA NELLA LITURGIA A CONCLUSIONE DELL’ANNO CIVILE(Chiesa di San Michele in Vicenza, 31 dicembre 2013)


Carissimi fratelli e sorelle,


al termine dell’anno civile, che è stato ricco di eventi per la Chiesa e per il mondo, come è stato ricordato, ci ritroviamo questa sera insieme per elevare un inno di ringraziamento a Dio, Signore del tempo e della storia.


La fine di un anno civile ricorda al cristiano che la storia umana è guidata da Dio e a lui va la nostra lode per i doni ricevuti e la nostra supplica per invocare la pace, la giustizia e il progresso umano, sociale ed economico nel corso del prossimo anno 2014. La nostra comunità cristiana si raccoglie, in queste ultime ore dell’anno che volge al suo termine, per il canto del ‘Te Deum‘ e per l’adorazione davanti al Santissimo Sacramento.


Vogliamo elevare la nostra riconoscenza al Signore con l’inno di lode che abbiamo ascoltato nel brano dal libro del Siracide. Questo testo, redatto verso il 190 a. C. prima in ebraico e poi in greco, è una grande testimonianza di fede in Dio, durante il processo di ellenizzazione imposto con la violenza al popolo ebraico da Antioco IV Epifane. Il brano parte da una situazione di pericolo e di sofferenza, vissuta da una persona credente. Si accenna ‘ai giorni di tribolazione‘ segnati dallo sconforto, dall’angoscia e dalla desolazione. Si sperimenta l’abbandono e la solitudine senza alcun aiuto. Sembra di soccombere di fronte all’arroganza e alla protervia dei prepotenti e dei violenti. Questa drammatica situazione è stata conosciuta dal popolo di Israele sotto il dominio di Antioco IV, sia come singoli sia come comunità.


Ma anche noi, seppur in tempi diversi e con modalità differenti, abbiamo incontrato e attraversato situazioni di sconforto e di disperazione a livello personale, ecclesiale e sociale. E anche noi, come l’orante, di cui ci parla il libro del Siracide, ci siamo ‘ricordati della misericordia del Signore e dei suoi benefici, perché il Signore libera coloro che sperano in lui‘ (Sir 51,8) e l’abbiamo pregato così: ‘Signore non mi abbandonare nei giorni della tribolazione, quando sono senza aiuto, nel tempo dell’arroganza‘ (Sir 51,10). E il nostro Signore è buono e grande nell’amore, egli è misericordioso verso tutte le sue creature e così anche noi possiamo dire con le stesse parole dell’orante: ‘La mia supplica fu esaudita, tu infatti mi salvasti dalla rovina e mi strappasti da una cattiva condizione. Per questo ti loderò e ti canterò, e benedirò il nome del Signore‘ (Sir 51,11-12).


Offro ora alla vostra attenzione la bella notizia inviatami alcune ore fa da don Maurzio Bolzon, prete vicentino ‘fidei donum’ nella Diocesi di Maroua ‘ Mokolo in Camerun. Scrive don Maurzio: ‘Carissimi amici, nessuno si aspettava che a pochi giorni di distanza avrei potuto scrivervi per annunciarvi la liberazione di padre Georges! Proprio questa mattina il nostro confratello francese è stato liberato e in questo momento si trova in ambasciata francese a Yaoundé, presumibilmente per tutti gli interrogatori del caso. Purtroppo neppure noi, che per coincidenza questa mattina eravamo a Maroua, abbiamo potuto vederlo. Infatti le forze dell’ordine l’hanno portato direttamente al piccolo aeroporto di Salak (alle porte di Maroua) per imbarcarlo rapidamente per Yaoundé. Solo il nostro vescovo e altri due o tre preti sono stati messi in condizione di vedere e salutare padre Georges. Sappiamo che è in buona salute e anche su di morale. Per ora nient’altro. Domani sarà a Parigi, accolto dal presidente Hollande. Cosa farà dopo’.solo Dio lo sa. Ma stasera la Chiesa di Maroua potrà davvero cantare un TE DEUM come non l’ha mai fatto, dopo oltre un mese e mezzo di pena e di preghiere! Il 2013 si chiude e, grazie a Dio, si lascia alle spalle anche quest’infausta esperienza. Affidiamo all’anno che comincia le speranze di una svolta decisa verso la pace e la pacificazione. Buon 2014 a tutti! DMaurizio‘.


Con questa fede e con questi sentimenti intendiamo rivolgere il nostro inno di lode e di ringraziamento a Dio, per il dono della sua presenza nel tempo della nostra vita, poiché egli è venuto ad abitare in mezzo a noi, è diventato compagno di strada nel nostro cammino, spesso incerto e faticoso.


n questo clima di lode e di preghiera, desidero rivolgere un particolare ringraziamento ai fedeli laici qui convenuti, alle persone consacrate, ai diaconi e ai canonici, ai sacerdoti, alle  autorità presenti, per l’impegno profuso a servizio della nostra Chiesa, della nostra società e dell’intera famiglia umana. Un ringraziamento speciale desidero rivolgere ai numerosi giovani (più di 400)  che ho incontrato qualche ora fa e che hanno deciso di donare parte del loro tempo e del loro cuore a quanti sono in difficoltà e trascorrono la loro vita fra disagi e sofferenze, molti nella solitudine e nell’abbandono, percepiti con maggior afflizione nei giorni di festa.


Questa iniziativa, denominata ‘Quelli dell’ultimo‘, vuole esprimere la vicinanza della nostra Chiesa e della nostra società, a coloro che vivono nelle case di riposo, nelle case di accoglienza per disabili, ai senza fissa dimora, ospiti delle nostre mense e dei nostri dormitori.


Cari fratelli e sorelle, la nostra Chiesa di Vicenza è impegnata, in questo anno pastorale, nel ripensare e nel riproporre nuove modalità e nuove iniziative per ‘generare i piccoli, i giovani, coloro che ancora non conoscono Cristo, alla vita di fede‘. E’ compito che coinvolge l’intera comunità cristiana, in tutte le sue componenti e in tutte le sue espressioni. Chiediamo al Signore di fare di ciascuno di noi un autentico testimone di fede, di speranza e di carità nei vari ambienti dell’umana esistenza. Ringraziamo il Signore per ogni ora e per ogni giorno della nostra vita. A lui eleviamo la lode con il canto del ‘Te Deum‘ per quanto ci ha donato.


E mentre lodiamo Dio per l’anno trascorso, vorremmo chiedergli di diventare uomini e donne di pace, attenti alle necessità materiali e spirituali dei fratelli.


Chiediamo a Maria, la nostra Madonna di Monte Berico, di intercedere per noi e di accompagnarci con la sua materna protezione. Gesù Cristo, Signore del tempo e della storia, benedica e sostenga il nostro cammino. Amen.


‘ Beniamino Pizziol


Vescovo di Vicenza