Testimoni della Gioia

 
Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia2
La messe è molta ma gli operai sono pochi
Mt 9,37
 
La prima riflessione parte dall’esortazione apostolica che papa Francesco ci ha affidato lo scorso novembre 2013. L’Evangelii gaudium, non può essere ridotta ad alcuni slogan: qualsiasi tentativo di ridurre il suo contenuto in una frase tradisce il suo impianto sistematico denso d’indicazioni spirituali, pastorali e pratiche su un tema ben preciso: l’annuncio del Vangelo nel nostro tempo alla luce della natura missionaria della Chiesa.
 
L’Evangelii gaudium ci stimola quindi a ripensare la nostra fede personale e le proposte pastorali delle nostre comunità e della nostra Chiesa diocesana in chiave missionaria, a domandarci che cosa ci trattiene dall’uscire di più, che cosa ci appesantisce. Chiedendoci da dove partire per compiere la conversione missionaria della nostra pastorale la risposta potrebbe essere questa: partiamo dal correggere le storture che sovraccaricano e impoveriscono la vita comunitaria e rendono difficili le relazioni, non più capaci di esprimere la gioia del Vangelo.
 
Considerando dunque il carico pastorale che caratterizza oggi le nostre comunità cristiane vorrei che tenessimo presente lo spirito con cui operiamo in parrocchia. Al numero 82 dell’EG troviamo: «Il problema non sempre è l’eccesso di attività, ma soprattutto sono le attività vissute male, senza le motivazioni adeguate, senza una spiritualità che permei l’azione e la renda desiderabile». Questo passaggio ci suggerisce un’altra domanda: per chi c’impegniamo? In nome di chi mi spendo in parrocchia? È importante non separare l’impegno pastorale che nasce dalla risposta all’incontro con Cristo, dalla vita privata. Questa distinzione ci fa vivere in una continua tensione tra tempo per me e tempo per gli altri.
 
Con coraggio, dunque, siamo invitati a unificare le diverse istanze personali in una relazione autentica con Cristo che sostenga una rinnovata passione missionaria segnata dalla gratuità.

A partire proprio dalla attenta valutazione delle fatiche pastorali che rileviamo nelle nostre comunità nell’affrontare le innumerevoli sfide della realtà contemporanea a tutti i presbiteri verrà proposta, nel prossimo anno pastorale, una giornata di fraternità e riflessione sui numeri 68-75 dell’esortazione apostolica.
Questa giornata si svolgerà nei mesi di gennaio e febbraio nelle sette zone della Diocesi.

A tutti i fedeli propongo la lettura del secondo capitolo: “Nella crisi dell’impegno comunitario”. Questo testo può essere letto personalmente oppure insieme, in gruppi di lavoro nelle nostre comunità per accompagnare il discernimento.

Anche gli incontri formativi del lunedì dei mesi di ottobre e novembre, rivolti in particolare al clero e aperti a tutti, saranno dedicati a questo documento. Con l’aiuto di validi relatori si affronteranno le diverse tematiche dell’Evangelii gaudium.


Vino nuovo in otri nuovi

Questo cammino lo facciamo insieme, nella gioia di essere stati chiamati a far parte del popolo di Dio. Alla luce dell’anno per la vita consacrata guardiamo con riconoscenza la preziosa presenza delle religiose e dei religiosi nella nostra Chiesa diocesana. La loro testimonianza di un’esistenza radicalmente offerta al Signore arricchisce la vita delle nostre comunità e si traduce in un servizio inestimabile anche in tanti ambiti della pastorale diocesana.

Ai religiosi e le religiose, angustiati dalla mancanza di vocazioni corrisposte e dall’invecchiamento di molti di loro, chiedo di continuare con la loro testimonianza gioiosa, che può essere oggi meno preoccupata delle opere e più espressione di fiducia e speranza nel futuro.

Non mancheranno alcune iniziative diocesane per valorizzare nella nostra Chiesa lo spirito della consacrazione religiosa; lo slogan scelto “Vino nuovo in otri nuovi” ci aiuterà a comprendere come il loro rinnovamento gioverà anche al nostro.

 

 

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08/09/2014