La veglia prima delle esequie come risorsa per l’annuncio

La riflessione del Consiglio Presbiterale dello scorso 3 ottobre

Giovedì 3 ottobre a villa san Carlo si è tenuta una seduta del consiglio presbiterale dedicata alla celebrazione delle esequie. I lavori si sono svolti in tre momenti (personale, di gruppo e assembleare) in modo da inserire la questione pastorale della celebrazione in un percorso che intercettasse il cammino di fede dei partecipanti e consentisse un primo discernimento comunitario.

Con il contributo di suor Monica Marighetto, direttrice dell’ufficio liturgico della diocesi di Treviso, che ha presentato il rituale delle esequie, il consiglio ha approvato alcune “proposizioni” – qui riportate – per la vita della diocesi, che dovranno in futuro essere definite meglio e precisate dal consiglio presbiterale, anche con il contributo del consiglio pastorale diocesano.

1) L’accompagnamento del lutto è compito di tutta la comunità cristiana. In questo percorso il dialogo tra il vissuto esistenziale dei fedeli – che può assumere la forma di una fede elementare nella vita, negli altri… –  e la testimonianza di fede deve essere più stretto e meglio curato.

2) Affinché questo percorso sia un cammino di evangelizzazione è necessario che ad esso prendano parte diverse figure ministeriali. Di conseguenza bisognerà promuovere la figura del ministro della consolazione e la sua formazione.

3) La celebrazione del funerale dovrà essere curata al meglio nelle sue parti ordinarie: letture, canti, preghiere.

4) L’omelia dovrà integrare meglio annuncio della fede pasquale e vita dei fedeli (del defunto e della comunità).

5) La veglia che normalmente precede le esequie è una grande risorsa per l’annuncio, per cui la si penserà in modo che unisca la memoria del defunto e la fede pasquale della chiesa. A questo scopo appare inadeguato strutturarla semplicemente come preghiera del rosario.

6) Rispetto alla possibilità di celebrare le esequie nella liturgia della parola si dovranno trovare dei criteri condivisi per il discernimento di questa opzione e il relativo percorso di presentazione alle famiglie.

7) Le comunità dovranno essere coinvolte e formate rispetto a queste novità.

8) Bisognerà ridefinire il rapporto tra parrocchie e imprese funebri.

Inoltre il consiglio ha eletto membri della commissione diocesana di formazione del clero don Nicolò Rodighiero e don Dario Vivian.