Presentazione Laudato Si
Centro Diocesano Onisto 29 marzo 2025
Il 24 dicembre del 1968 iniziò il viaggio dell’Apollo 8 attorno alla luna. Era l’epoca delle prime esplorazioni spaziali di questo genere, prima ancora di mettere la prima impronta umana sul nostro satellite, e in quel giorno gli astronauti riescono a scattare questa foto. Si tratta della prima volta in cui un uomo può osservare la terra sorgere dalla luna. E la terra appare per quello che è: una piccola biglia blu immersa nel buio dello spazio infinito, piccola e fragile, ricoperta da un sottilissimo strato di atmosfera, unica barriera che la protegge dall’immensità dello spazio attorno a lei.
Questa foto è stata definita come la foto ambientalista più importante della storia: poter osservare dall’esterno la Terra, nostra casa comune, ci dà la possibilità di avere uno sguardo d’insieme impossibile da immaginare rimanendo sempre e solo ancorati al suolo del nostro pianeta.
Tutti coloro che hanno avuto questa possibilità di osservare la terra dal di fuori parlano di Overview effect: la potenza dello sguardo d’insieme. Poter guardare dal di fuori il nostro pianeta offre la possibilità di avere un nuovo punto di vista, dà la possibilità di fare nuovi ragionamenti, ci fa accorgere che siamo tutti riuniti assieme in un unico ecosistema ma soprattutto che dall’alto non si vedono i confini. Chi ci dovesse guardare dal di fuori vedrebbe un unico grande sistema abitato anche da una grande moltitudine di umani.
Nel maggio del 2015, Papa Francesco consegna alla chiesa e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, un documento inaspettato, intitolato Laudato Si’. Se da una parte questo documento si lega immediatamente a Francesco, il Santo di Assisi del quale il nostro Papa prende il nome, dall’altra parte arriva in maniera improvvisa e in un certo senso non preparata. Ricordo con precisione come sia stato accolto con una certa freddezza nell’ambiente ecclesiale e con una grande domanda: perché fare un documento sull’ecologia? Paradossalmente questo documento ho trovato invece più accoglienza e attenzione nell’ambito laico, basti pensare che la prima edizione della Laudato Si’ aveva la prefazione di Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food e non di qualche cardinale o teologo dei dicasteri vaticani.
La lettera enciclica di Papa Francesco è rivolta ad ogni persona che abita sulla terra a dimostrare il desiderio di continuare un dialogo tra cattolici e tutto il mondo.
Il percorso della Laudato Si’ inizia innanzitutto facendo un’analisi di ciò che sta accadendo alla nostra terra, elencando i problemi ecologici, economici, sociali del nostro tempo e mettendo l’accento sull’impatto che la presenza e la storia dell’uomo ha sulla vita della terra stessa.
Si prosegue poi con il Vangelo della creazione, cioè cercando di dare il punto di vista di Dio nell’analisi del nostro pianeta. La creazione allora come dono di Dio e dimostrazione del suo amore e l’umanità chiamata ad essere collaboratrice dell’opera creatrice di Dio con la sua opera di custodia. Uomo custode del creato e non padrone allora.
Di qui un’analisi più precisa delle radici umane della crisi ecologica, che nascono appunto dalla pretesa di essere padroni del mondo, del creato e di ogni altra realtà vivente che in esso si trova.
Ecco allora la presentazione dell’elemento di maggiore novità di questa enciclica: il concetto di ecologia integrale. Si parla di ecologia, cioè l’attenzione e la cura che siamo chiamati ad avere nei confronti della nostra casa comune, ma si aggiunge anche l’aggettivo integrale. In questo senso si intende guardare alla dimensione ecologica con uno sguardo più ampio, che tenga assieme tutte le dimensioni della vita dell’uomo. Perciò un’ecologia che ha a che fare con la vita comune degli uomini, tenendo conto delle conseguenze che le azioni e le scelte che ciascuno compie singolarmente o come comunità hanno inevitabilmente per il mondo intero. Un’ecologia che parte dall’idea di creato, cioè dono di Dio, per arrivare fino alla dimensione più sociale e politica, nel senso più buono e alto del termine. In questo senso, ecologia integrale diventa la concretizzazione di quel concetto di Overview effect con cui abbiamo iniziato questa riflessione.
Da qui l’enciclica prosegue con alcune linee di orientamento e di azione offerte alle comunità cristiane e anche a ogni altro uomo e donna di buona volontà per concludere con la necessità di mettere in atto percorsi educativi per giovani e adulti guidati dalla logica dell’ecologia integrale, fino ad arrivare a immaginare una vera e propria spiritualità ecologica.
Volevo concludere questo intervento con una citazione della Laudato Si’, al punto 205:
“Non tutto è perduto, perché gli esseri umani, capaci di degradarsi fino all’estremo, possono anche superarsi, ritornare a scegliere il bene e rigenerarsi, aldilà di qualsiasi condizionamento psicologico e sociale che venga loro imposto”.
don Matteo Zorzanello
direttore ufficio diocesano pastorale sociale e del lavoro





