SALUTO al primo incontro LA TAV ATTRAVERSA VICENZA
Centro Diocesano Onisto, 29 marzo 2025
Un cordiale saluto a tutti. Grazie per aver accolto l’invito a riflettere sull’impatto che una infrastruttura come la TAV sta avendo sul nostro territorio. Ringrazio don Matteo Zorzanello che ha curato la progettazione di tre incontri e interverrà tra poco riprendendo alcuni spunti dalla Laudato si’ di papa Francesco. Ringrazio Marco Ponti ed Erasmo Venosi per aver accettato di intervenire con un loro contributo di carattere scientifico.
Come vescovo, in questi due anni in cui mi trovo a Vicenza, ho avuto l’opportunità di conoscere persone straordinarie e un territorio ricco di bellezze paesaggistiche, culturali e sociali. Sto apprezzando ogni giorno di più questa realtà segnata da una grande dedizione da parte di persone che offrono tempo ed energie a favore del prossimo soprattutto di persone svantaggiate.
Nello stesso tempo ho avuto modo di toccare con mano anche le ferite di questo territorio. Quella che ritengo più grave è l’inquinamento delle falde acquifere. La salute delle persone è stata sacrificata sull’altare di quella che Gesù ha chiamato “Mammona” cioè la ricchezza terrena idolatrata. Associazioni e gruppi nati da movimenti popolari hanno attivato un processo di consapevolezza e denuncia perché coloro che hanno compiuto questo grave delitto sul nostro territorio si assumessero la responsabilità e provvedessero ad arginare il danno. Per amore di questo popolo vicentino, il mio Predecessore ed io abbiamo sostenuto le “Mamme no Pfas” e le altre associazioni che con grande sforzo stanno difendendo la salute dei propri figli e quella di tutti noi.
Sempre in questo nostro territorio è presente un secondo problema che è quello dell’inquinamento dell’aria che respiriamo tutti i giorni. Su questa questione ambientale sembra esserci meno consapevolezza, perché l’impatto sembra meno evidente e abbiamo la necessità di una maggiore partecipazione popolare nell’affrontare questa sfida in un territorio che non ha le caratteristiche delle grandi metropoli eppure è attraversato da vie di comunicazioni di grande impatto. La TAV si inserisce in questo contesto.
Noi non siamo qui per fermare un progetto, bensì per avere consapevolezza del suo impatto su di noi e sul nostro territorio. Per questo abbiamo necessità di una riflessione non ideologica, che sia supportata da dati scientifici.
Sollecitati anche da papa Francesco che con la lettera Enciclica Laudato si’ desiderava “entrare in dialogo con tutti riguardo alla nostra casa comune”, anche noi come Chiesa vicentina desideriamo aprire un cammino di condivisione con quanti hanno a cuore il “degrado ambientale” le cui conseguenze gravano maggiormente sulle spalle delle persone e famiglie più povere.
Resta di grande attualità quanto papa Paolo VI affermava agli inizi degli anni ‘70: «Attraverso uno sfruttamento sconsiderato della natura, egli [l’uomo] rischia di distruggerla e di essere a sua volta vittima di siffatta degradazione» (Octogesima adveniens, 14 maggio 1971). «Sotto l’effetto di contraccolpi della civiltà industriale, di […] una vera catastrofe ecologica», emerge «l’urgenza e la necessità di un mutamento radicale nella condotta dell’umanità», perché «i progressi scientifici più straordinari, le prodezze tecniche più strabilianti, la crescita economica più prodigiosa, se non sono congiunte ad un autentico progresso sociale e morale, si rivolgono, in definitiva, contro l’uomo» (Discorso alla FAO il 16 novembre 1970). Ancora grazie per la vostra partecipazione.
+ vescovo Giuliano





