Indicazioni della diocesi alle parrocchie per il contenimento dei costi energetici

La crisi divenga opportunità di crescita

Dopo le prime indicazioni date a margine dell’Assemblea del clero a inizio autunno e l’incontro con il Consiglio Presbiterale dello scorso 3 novembre, l’amministratore apostolico della diocesi di Vicenza mons. Beniamino Pizziol ha ulteriormente formalizzato e riassunto in una lettera rivolta ai sacerdoti della Diocesi di Vicenza alcune indicazioni e consigli per affrontare l’attuale emergenza energetica alle porte del periodo invernale. Prima di scendere nel dettaglio di alcune indicazioni pratiche, il vescovo Beniamino ha voluto sottolineare come la situazione causata dal “caro energia”, come ogni altro momento di crisi, possa e debba trasformarsi per le comunità cristiane in un’occasione di discernimento e di maturazione per un uso più responsabile ed ecosostenibile dei beni e degli ambienti ecclesiali; per rafforzare le relazioni e il sostegno reciproco (anche economico) tra le diverse parrocchie che fanno parte di una stessa unità pastorale; per promuovere ancor di più la vita comune dei preti. Mons. Pizziol ha nuovamente raccomandato di non interrompere le attività formative e ricreative, catechesi, gruppi giovanili, formazione degli adulti, ambiti già fortemente penalizzati durante il tempo della pandemia. Il Vescovo ha rilanciato infine, anche come proposta caritativa per il tempo dell’Avvento oramai prossimo, i Sostegni di Vicinanza promossi da Caritas vicentina, per aiutare persone e famiglie in difficoltà al pagamento delle bollette.

 Queste le indicazioni pratiche contenute poi nella lettera:

– in accordo con il Consiglio Pastorale, si può pensare di sospendere alcune celebrazioni, in modo da concentrare presenze e servizi adeguati in orari più opportuni per un minor dispendio di energia elettrica sfruttando la luce del sole

– si può pensare, dove sia possibile, di concentrare in un’unica chiesa, più facilmente riscaldabile di altre, le celebrazioni festive e domenicali

– si può anche provvedere ad utilizzare ambienti più piccoli e facilmente riscaldabili, come oratori o cappelline, soprattutto per le S. Messe feriali

– è bene adeguare l’uso del riscaldamento delle chiese alla situazione, prevedendo qualche grado in meno; per questo si possono invitare le persone ad indossare un corrispondente abbigliamento

– circa l’illuminazione, dove possibile, si suggerisce di passare alle luci a led, con un risparmio di circa il 30% rispetto alle normali lampadine

– si propone di ottimizzare tempi e luoghi di incontro, sfruttando ambienti già riscaldati come le canoniche o le stesse abitazioni di quelle famiglie che possono offrire ospitalità

– nel caso di utilizzo degli ambienti parrocchiali da parte di gruppi o associazioni “altre” si chieda che l’offerta sia congrua alle spese sostenute per luce e riscaldamento.