Le vocazioni hanno bisogno di ‘spazi’

'Creare casa' è il tema della Veglia vocazionale del 4 maggio alle 20,45 in Cattedrale

“Creare casa” è il titolo della preghiera Giovani chiamati a vegliare che si terrà in Cattedrale a Vicenza il 4 maggio alle 20,45 in occasione della 61esima Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni.

«L’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni ha proposto un tema che si traduce nell’invito affrire luoghi in cui i giovani possano essere ascoltati e accolti, per diventare consapevoli della bellezza che portano dentro e poterla esprimere», spiega don Luca Lunardon, delegato vescovile per la pastorale vocazionale. “Creare casa” riprende quanto papa Francesco ha scritto nell’esortazione apostolica Christus Vivit, pubblicata dopo il Sinodo sui giovani e «nella quale raccomandava l’importanza di creare spazi di casa, non solo case fisiche, come può essere la Casa vocazionale diocesana Ora decima, ma anche uno stile di relazione che può caratterizzare ogni incontro e ogni realtà ecclesiale», aggiunge don Lunardon.

Ora decima è un segno di come si possa creare casa: propone l’incontro con la Parola di Dio ogni lunedì sera nella lectio divina delle 20,30 e nella preghiera mensile “Venite e vedrete” a cura della comunità propedeutica del Mandorlo, ma non solo, perché per i giovani è possibile chiedere di essere ascoltati, di condividere un pranzo o una cena oppure partecipare alle settimane di condivisione, nelle quali si mantengono gli impegni di studio e lavoro, ma si arricchisce la quotidianità con i ritmi di preghiera della casa. ‘Creare casa’ è anche l’occasione di avvicinare una Chiesa domestica, non fatta di grandi eventi, ma feriale, che si mostra nella sua più profonda autenticità, perché nei ritmi quotidiani non si può mentire. Scoprire la propria vocazione passa infatti anche da esperienze feriali, come è stato per i discepoli di Cristo. «Dare una definizione di vocazione è molto difficile e anche nella mia vita il suo significato è cambiato nel corso del tempo – prosegue don Lunardon -.Oggi direi che la vocazione è la scoperta che possiamo vivere oltre quello che siamo: a volte riduciamo la nostra vita alle nostre caratteristiche o alle situazioni in cui ci troviamo, mentre la vocazione è la scoperta di essere amati, di essere creati, di essere legati anche ad altre persone, e questo libera in noi alcune energie che pensavamo di non avere, o che la grazia ricevuta nel Battesimo non aveva ancora espresso». Rispondere ad una vocazione, per don Luca «significa un po’ alla volta diventare consapevoli di chi siamo, di quali doni possiamo esprimere e trovare delle persone che ci aiutino a viverlo in pienezza, magari scoprendo che la nostra gioia più grande non era il progetto di vita che avevamo misurato e pensato solo con le nostre forze, ma può arrivare da fuori, con una scelta di dono imprevista, ma che può renderci ancora più felici». La vocazione è dunque un cammino, un’esperienza dinamica che va scoperta e riscoperta tutta la vita, ma non solo. «Un aspetto che mi colpisce molto dei giovani che ascolto in Ora decima è il loro fortissimo desiderio di autenticità, cioè di fare esperienza che questa gioia del Vangelo di cui spesso parliamo è reale, scoprendo che se fanno una scelta di vita c’è una gioia possibile. Significa toccare con mano le promesse che il Signore fa. Credo che questo sia un esercizio di purificazione che i giovani stanno chiedendo al resto della Chiesa, anche quando pongono domande scomode», conclude il delegato vescovile.

La Veglia del 4 maggio sarà trasmessa in diretta da Radio Oreb.

Naike Monique Borgo

Articolo tratto da La voce dei Berici

 

Lettera d’invito del vescovo Giuliano

Cara amica, caro amico,

nei mesi scorsi abbiamo vissuto insieme esperienze importanti, come la Giornata Mondiale della Gioventù. In quell’occasione, durante la cerimonia di apertura, Papa Francesco ci ricordava che al principio della trama della vita, prima dei talenti che abbiamo, delle ombre e delle ferite che possiamo portare dentro, siamo stati chiamati; non perché siamo perfetti, ma perché siamo amati da Dio.

Incontrando e ascoltando i desideri di tanti di voi, sogno che la Chiesa sia uno spazio ospitale dove tu possa sentirti a casa e in grado di esprimere il dono che sei per gli altri.

Nella prossima 61ª giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, dal tema Creare casa, chiederemo al Signore di aiutarci a vivere tutto questo. Desidero, quindi, invitarti sabato 4 maggio alle 20,45 nella chiesa Cattedrale di Vicenza per la preghiera “Giovani chiamati a vegliare”.

L’invito è rivolto a tutti i giovani, ma vorremmo condividere questo momento insieme a coloro che, in questo periodo, vivono esperienze significative, in particolare il cammino Sichem, il percorso verso la “professione pubblica di fede”, coloro che in Azione Cattolica hanno iniziato un servizio come  “educatori o animatori”, la “partenza” nel mondo Scout, i ragazzi di “Missio giovani” che durante l’estate vivranno un’esperienza missionaria, le coppie di fidanzati che si stanno preparando al matrimonio, i giovani che stanno affrontando una tappa del Cammino neocatecumenale. Infine, sarà con noi anche Nicolò che si impegnerà pubblicamente a continuare il cammino di preparazione all’ordinazione presbiterale.

La Chiesa può essere una casa abitata da te insieme a giovani che, intrecciando le loro vite, scoprono che è possibile vivere in pienezza.

Sarà davvero una grande gioia incontrarci. Ti auguro di vivere un fecondo tempo di Pasqua e di vita nuova.

A presto,

+ vescovo Giuliano