Mattarella a Vicenza per il centenario della nascita dello statista Mariano Rumor. La dichiarazione del Vescovo

 
Ad accogliere il Presidente della Repubblica a Vicenza martedì 16 giugno ci sarà anche il vescovo mons. Beniamino Pizziol.
E’ una presenza non solo dovuta dai protocolli istituzionali, ma spontanea e cordiale, vista la sensibilità cristiana e la formazione cattolica di Sergio Mattarella, nonché il motivo della sua visita a Vicenza. Il Capo dello Stato viene infatti a commemorare la figura dello statista democristiano Mariano Rumor (unico presidente del Consiglio di origini beriche) nel centenario della nascita.
 
“Anche la comunità religiosa vicentina – ha dichiarato mons. Pizziol – accoglie con gioia e con sentimenti di stima e gratitudine il Presidente della Repubblica Mattarella. La sua presenza in città nella commemorazione della nascita dello statista vicentino Mariano Rumor è occasione favorevole per riflettere sull’importanza della politica vissuta come servizio al bene comune e alla crescita del Paese, in una prospettiva di rinnovato impegno anche a livello internazionale. I valori sociali e gli ideali politici vissuti da Rumor – e oggi mantenuti vivi a Vicenza dalla Scuola di Cultura Cattolica a lui intitolata – possano animare nuove generazioni di giovani dediti alla politica intesa come nobile e disinteressata forma di servizio alla collettività”. 
Al termine della commemorazione della figura di Mariano Rumor al Teatro Olimpico il Vescovo accompagnerà il presidente Mattarella a visitare il vicino Tempio di Santa Corona.
 
 
Articolo da La Voce dei Berici di questa settimana:
 
Un appuntamento che rende giustizia alla memoria, spesso sottaciuta, di un grande statista cattolico.
Martedì 16 giugno, nel centesimo anniversario della nascita, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà a Vicenza per ricordare Mariano Rumor, nato appunto il 16 giugno del 1915 nel capoluogo berico e scomparso il 22 gennaio del 1990, sempre nella città che gli ha dato i natali.
La cerimonia si svolgerà al Teatro Olimpico. L’arrivo del Presidente è previsto per le 11 e, a seguire, si terranno i saluti del presidente dell’Accademia olimpica Marino Breganze, del sindaco di Vicenza Achille Variati e del presidente della Fondazione “Mariano Rumor” Lorenzo Pellizzari. L’orazione ufficiale è affidata a Francesco Malgeri, già ordinario di storia alla Sapienza di Roma e membro dell’Istituto “Luigi Sturzo”. Malgeri interverrà su “Rumor uomo di Stato”. Al termine dell’intervento seguirà il saluto del Presidente della Repubblica.

Rumor, nella sua carriera politica, ha ricoperto incarichi di spicco. Ma tutto è partito da Vicenza, dove si è impegnato assiduamente per l’Azione cattolica diocesana e dove, nel ‘43, è entrato nella Resistenza. Il suo impegno politico parte da qui, come rappresentante della Democrazia cristiana nel Comitato di liberazione nazionale a livello regionale. Nel 1946 viene eletto all’assemblea costituente e nel 1948 diventa deputato per la Dc. Sono gli anni in cui anche è tra i fondatori delle Acli a Vicenza.
 
Nel partito ricoprirà più volte la carica di vicesegretario e, nel 1964, succederà ad Aldo Moro nella segreteria politica. Dal 1951 al 1954 è sottosegretario all’agricoltura, mentre dal 1959 al 1963 ricoprirà la carica di ministro, promuovendo il celebre “Piano verde”, importante iniziativa di riforma del sistema agricolo nazionale.
 
Nel 1963 diventa ministro dell’interno nel governo Leone. Cinque anni dopo, nel 1968, forma il suo primo governo con una coalizione di centro sinistra. Ricoprirà la carica di presidente del consiglio dei ministri per altre quattro volte: nel 1969, con un monocolore Dc (è l’anno dell’”Autunno caldo” e della strage alla Banca nazionale dell’agricoltura), nel 1970, nel 1973 e nel 1975.
 
Nel 1972 è ancora ministro dell’interno con il governo Andreotti e nel 1974 e nel 1976 diverrà ministro degli esteri nei governi Moro. Si tratta degli ultimi incarichi ministeriali in Italia. Nel 1979 viene eletto senatore e deputato al Parlamento europeo, dove svolge incarichi di rilievo e nel 1983 viene rieletto senatore, fino al 1989.
 
L’anno successivo morirà a Vicenza a seguito di un arresto cardiaco.