Umiltà e concretezza le due indicazioni del Cardinal Parolin alla Messa di chiusura del Congresso Nazionale di Musica Sacra

Un congresso ricco di presenze vicentine - e non solo - illustri per celebrare il Vescovo Rodolfi e mons. Dalla Libera

L’umiltà, non per essere ammirati dagli uomini, affinché la bellezza delle vostre voci sia come una luce che risplende davanti agli uomini perché diano gloria al Padre che sta nei cieli. (…) E poi la concretezza di chi non solo dice, ma fa, poiché non chi dice Signore, Signore entrerà nel regno dei cieli ma chi fa la volontà del Padre. Cari amici, vivete dunque ciò che cantate”. Sua Eminenza il Cardinal Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, ha esortato con queste parole nell’omelia gli oltre 850 cantori, i cento congressisti e quanti hanno partecipato alla Messa conclusiva del XXIX Congresso di Musica Sacra nel pomeriggio del 5 novembre in Cattedrale a Vicenza.

Oltre al Segretario di Stato Vaticano, che ha presieduto la celebrazione, hanno concelebrato Sua Eminenza il Cardinal Agostino Marchetto, neo porporato di origine vicentina, il Vescovo Giuliano Brugnotto, il Vescovo emerito di Chioggia Adriano Tessarollo, e il Vescovo di Adria-Rovigo Pierantonio Pavanello, anche questi ultimi di origini vicentine.

In un altro passaggio dell’omelia, il Cardinal Parolin ha citato Papa Benedetto XVI che, nel discorso al termine del concerto eseguito dal Coro del Duomo di Ratisbona il 22 ottobre 2005, disse che il cantare “è quasi un volare, un sollevarsi verso Dio, un anticipare in qualche modo l’eternità quando potremo continuamente cantare le lodi di Dio”.

La celebrazione odierna è iniziata con l’Associazione Italiana Santa Cecilia che ha portato in Cattedrale il gagliardetto custodito a Vicenza negli anni di presidenza di mons. Rodolfi, del quale lui stesso scrive già nel 1923, voluto e benedetto in precedenza da San Pio X. Questo gesto è stato un ulteriore omaggio all’allora Vescovo di Vicenza Ferdinando Rodolfi che per cinque anni fu presidente della stessa Associazione, mentre il vicentino mons. Ernesto Dalla Libera ne fu segretario. Insieme accompagnarono attentamente la diocesi berica nella cura dell’aspetto liturgico e nel 1923 organizzarono il XIII Congresso a Vicenza, altro motivo che ha fatto scegliere la città berica per il Congresso del 2023.

Nella giornata del 3 novembre, tra gli altri, sono intervenuti Sua Eminenza il Cardinal Arthur Roche, Prefetto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, e Sua Eccellenza Mons. Gianmarco Busca, Presidente della Commissione Episcopale per la Liturgia della CEI e vescovo di Mantova, oltre al Vescovo Giuliano Brugnotto. Citando il prof. Juan Javier Flores Arcas, docente di liturgia, il Vescovo di Vicenza nel saluto d’apertura dei lavori congressuali ha ricordato che «Papa Pio X parlava e scriveva della «participazione attiva ai sacrosancti misteri e alla preghiera pubblica e solenne della Chiesa». “E non vi è dubbio”, ha aggiunto mons. Brugnotto, “che la partecipazione dei fedeli è particolarmente significativa quando prendono parte alla celebrazione liturgica con il canto, il bel canto ascoltato, e il canto che coinvolge tutta l’assemblea. Esso è espressione della comunione che i misteri celebrati vanno creando all’interno del popolo di Dio”.

Tra i saluti giunti ai congressisti tramite mons. Cola, presidente attuale dell’Associazione, anche quelli di Papa Francesco e di Sua Eminenza il Cardinal Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Il Pontefice ha espresso “vivo apprezzamento per il significativo evento e incoraggia a proseguire con la diffusione del linguaggio universale della musica nell’attuale società”, mentre il Cardinal Zuppi, dopo aver espresso ammirazione per il lavoro dell’Associazione, ha richiamato il nesso profondo tra bellezza e verità: “una bella celebrazione è tale, perché è autentica e sincera esperienza di Cristo, è celebrazione di lui e non di noi stessi. Per questo è importante offrire ai fedeli una celebrazione che favorisca l’incontro con il Signore Gesù Cristo”.