“Davvero il Signore è risorto”

Lettera Pastorale di mons. Beniamino Pizziol alla Diocesi di Vicenza
8 settembre 2012
 
Introduzione

Cari fratelli e sorelle in Cristo,
 
con questa espressione desidero rivolgermi a tutti coloro che, radicati nel Battesimo, si impegnano ogni giorno a vivere la fede cristiana, a partire da contesti, situazioni, luoghi diversi tra di loro, eppure facenti tutti parte di quell’umanità che Dio ama.
Il pensiero va, innanzitutto, alle famiglie, che incarnano quella realtà umana dove si forma la coscienza civile, sociale ed ecclesiale. La famiglia deve occupare un posto principale nelle attenzioni di chi, a livelli differenti, ricopre responsabilità nella salvaguardia e promozione del bene comune e nello sviluppo della società.
Un secondo pensiero va ai molti laici, uomini e donne, che vivono la loro fede nella storia quotidiana, la quale è pluriforme e proprio per questo stimolante e provocatoria in riferimento alla testimonianza personale e comunitaria del Signore Gesù.
Un terzo pensiero rivolgo al mondo della vita consacrata, ricco di variegati carismi accomunati dal costante richiamo alla Chiesa a vivere la sua missione salvifica in disponibile e sincero ascolto del suo Signore, povero, casto e obbediente.
Un ultimo pensiero va ai presbiteri, primi collaboratori del Vescovo, e ai diaconi, chiamati a servire il popolo di Dio in comunione con il Vescovo e i suoi presbiteri. A loro, in particolare, desidero manifestare la mia vicinanza nella consapevolezza della grazia sacramentale che ci unisce, dono inestimabile di comunione e di carità per la Chiesa intera.
A questa Comunità cristiana di Vicenza, come ad ogni altra Chiesa particolare presente nel mondo, Papa Benedetto XVI ha chiesto di vivere un tempo prolungato di preghiera e di riflessione sul tema fondamentale della fede. Iniziando l’11 ottobre 2012 e continuando fino al 24 novembre 2013, cercheremo di attuare l’ “invito a un’autentica e rinnovata conversione al Signore, unico Salvatore del mondo”, impegnandoci a “ritrovare il gusto di nutrirci della Parola di Dio, trasmessa dalla Chiesa in modo fedele, e del Pane della vita, offerti a sostegno di quanti sono suoi discepoli” nella profonda convinzione che Gesù Cristo “è la via per poter giungere in modo definitivo alla salvezza” (cfr. Motu proprio Porta Fidei).
Tale invito del Santo Padre trova un ulteriore sostegno in due ricorrenze, che non possono essere tralasciate, vale a dire il 50° anniversario dell’apertura del Concilio ecumenico Vaticano II e il 20° di pubblicazione del “Catechismo della Chiesa cattolica”. Scrive al riguardo Benedetto XVI nel citato Motu proprio: “Alla luce di tutto questo ho deciso di indire un Anno della fede. Esso avrà inizio l’11 ottobre 2012, nel cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, e terminerà nella solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, il 24 novembre 2013. Nella data dell’11 ottobre 2012, ricorreranno anche i vent’anni dalla pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, testo promulgato dal mio Predecessore, il Beato Papa Giovanni Paolo II, allo scopo di illustrare a tutti i fedeli la forza e la bellezza della fede. Questo documento, autentico frutto del Concilio Vaticano II, fu auspicato dal Sinodo Straordinario dei Vescovi del 1985 come strumento al servizio della catechesi e venne realizzato mediante la collaborazione di tutto l’Episcopato della Chiesa cattolica” ( n. 4). Per realizzare le indicazioni suggerite dal Papa, dopo aver ascoltato varie espressioni del popolo di Dio, pregato e riflettuto, ho deciso di proporre alla Chiesa vicentina un cammino caratterizzato da due riferimenti precisi: l’itinerario dell’anno liturgico e l’icona biblica dei discepoli di Emmaus.

 
 
 
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08/09/2012