La nascita di Gesù lasci il segno dell’Amore di Dio Messaggio di Natale ai fedeli della Diocesi di Vicenza





Cari fratelli e sorelle,



il mistero del Natale, celebrando l’evento dell’incarnazione del Figlio di Dio, rivela anche un misterioso scambio di doni, che si concretizza nell’assunzione dell’umana debolezza da parte di Dio e nell’innalzamento dell’uomo alla dignità perenne donata dal Padre.

Siamo così di fronte ad un’azione della grazia divina, che ci invita al silenzio, alla contemplazione, al fine di compiere, nella nostra vita, quella conversione in grado di guidarci alla conoscenza vera e piena del mistero dell’uomo che solo il Signore illumina e porta a compimento.

Ma il Natale ci ricorda anche che questa verità è concreta, tocca cioè la vita quotidiana di ogni persona e quindi chiama ognuno alla responsabilità, al coinvolgimento, alla condivisione.

L’incarnazione del Figlio di Dio ha delle implicazioni nella vita dell’uomo, che meritano attenzione e accoglienza fattiva. Il Bambino di Betlemme sollecita il rispetto della dignità della persona: di tutto l’uomo e di ogni uomo. Tale salvaguardia ha nella famiglia, naturalmente intesa, il primo, prezioso ambito di difesa e promozione. Ma la famiglia è anche la prima esperienza sociale ed ecclesiale, indispensabile, quindi, per la costruzione di una società e di una comunità cristiana dove l’individuo possa tessere relazioni significative nella logica dei diritti e dei doveri, che regge l’umana convivenza.

L’evento di Betlemme è ricco anche di un messaggio di solidarietà da vivere in tutte le sue declinazioni, in particolare verso le persone meno garantite all’interno di una società. Mai dobbiamo dimenticare che una comunità potrà affermare di avere raggiunto un grado di civiltà importante solo quando le piaghe della povertà, dell’emarginazione, della violazione dei diritti umani fondamentali saranno sconfitte, grazie al convinto impegno di tutti a combattere l’egoismo in nome della solidarietà. La nostra Chiesa vicentina ha individuato nei ‘sostegni di vicinanza’ uno strumento concreto e significativo per rendere efficace questo impegno. In questa prospettiva vogliamo leggere anche la civile opposizione che una larga parte della società, unita alla Chiesa, sta attuando nei confronti della minaccia di veder compromesso il riposo festivo, tempo necessario all’uomo per rigenerarsi, per curare le relazioni, per dedicarsi ad ambiti importanti della vita, che completano quello lavorativo, certamente necessario, ma non esaustivo dell’uomo.

Un ultimo pensiero, che scaturisce dall’evento accaduto a Betlemme, interpella la coscienza dell’uomo circa il mondo che lo ospita, questo pianeta Terra testimone dell’amore di Dio e che troppo spesso l’uomo tratta da padrone e non da umile ed intelligente amministratore. Si rende urgente un’inversione di tendenza per evitare pericolose conseguenze e per esprimere un credibile atto d’amore verso le generazioni future.

Guardando al Bambino di Betlemme, cari fratelli e sorelle, vi auguro di poter tornare su questi pensieri, affinché la nascita di Gesù lasci il segno dell’amore di Dio, che si è fatto uomo per amore nostro. E con questi sentimenti auguro ad ognuno di voi buon Natale.

+ Beniamino Pizziol

vescovo di Vicenza

Vicenza, 25 dicembre 2012