OMELIA DEL VESCOVO GIULIANO NELLA VEGLIA PASQUALE – Cattedrale di Vicenza, 8 aprile 2023

Letture: Gn 22,1-18; Es. 14,15-15,1; Is 55,1-11; Rm 6,3-11; Mt 28,1-10

 

Celebriamo in questa santa notte pasquale l’immersione nella vita del Signore Gesù di alcuni fratelli e sorelle. Riceveranno il Battesimo con l’acqua benedetta, l’Unzione dello Spirito Santo con l’olio profumato del crisma e il Corpo santo di Cristo nel pane e il vino consacrati.

E noi, uniti a loro, abbiamo la grazia di gustare nuovamente il grande dono del Battesimo che ci ha uniti a Cristo come tralci alla vite, ravvivare il fuoco dello Spirito che abita in noi e tornare con rinnovata consapevolezza alla mensa del Signore.

I testi della Sacra Scrittura appena proclamati ci offrono una spiegazione di quanto sta accadendo qui in mezzo a noi.

 

Dio non chiede sacrifici, chiede fiducia

Che cosa ha chiesto il Signore a questi fratelli e sorelle che saranno battezzati? Ha chiesto di fidarsi di Dio che li ha voluti a questo mondo. Non sono frutto del caso. Sono stati pensati da Dio prima che nascessero. E la vita che hanno ricevuto è un dono gratuito di Dio. La vita è ciò che di più prezioso hanno. Come Abramo ha in dono la vita e quella che ha trasmesso al figlio Isacco. Ora Dio gli chiede di riconoscere che il figlio non è sua proprietà ma è dono di Dio. Al tempo di Abramo vi era il costume tra i popoli vicini di sacrificare agli dei il primogenito per tenerseli buoni. Invece il Dio che Abramo impara a conoscere non ha bisogno di essere tenuto bensì temuto. Cioè ha bisogno di essere riconosciuto con atteggiamento di adorazione perché Lui è la fonte della vita umana e ogni vita umana è custodita da Dio.

 

Dio desidera liberarci da ogni forma di dipendenza

Tuttavia l’esistenza dell’uomo è sempre minacciata da forme di schiavitù. Come quella che ha conosciuto il popolo di Israele deportato in Egitto; come accade fino ai nostri giorni di interi popoli oppressi da sottili ma radicate forme di colonizzazione o, peggio, da bande armate violente. Non solo i popoli ma pure come singoli siamo in preda alla costante tentazione di dipendere da qualcosa o da qualcuno. Ci sono dipendenze da alcool, da droghe, da gioco… Anche queste sono spesso sottili e sinuose. In queste situazioni Dio non ci abbandona. Non ci lascia soli. Egli vuole liberarci da ogni forma di schiavitù, come fece con il popolo eletto.

 

Ci libera con la semplice forza della Sua Parola

E come ci libera da ogni forma di schiavitù? Non con una bacchetta magica. Non miracoli spettacolari. Bensì con la povertà della parola ma la sua è una Parola efficace. Ce lo ha ricordato il profeta Isaia: Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata. Il battesimo è un po’ di acqua ma accompagnata con la potenza della parola di Dio Trinità. La confermazione è una semplice unzione sulla fronte con l’olio, ma ha la forza di sigillare per sempre la presenza dello Spirito Santo. Il pane e il vino sono poca cosa rispetto alle immense potenze del cosmo; ma questi doni uniti per mezzo dell’invocazione dello Spirito Santo al Risorto, diventeranno il nostro cibo che nutre e sana. La Parola di Dio è potente nella sua semplicità.

 

La vita come seme bagnato dalla “pioggia benedetta” che muore e fiorisce

Anche in questa notte l’acqua è come una pioggia che cade su questi nostri fratelli e sorelle. La loro vita come un seme gettato sulla terra, raggiunti da questa acqua sarà motivo di morte con Cristo ma viventi con Lui. Moriranno le opere di morte e morirà la morte stessa che Cristo ha affrontato con un cuore pieno di Amore. E scendendo con Cristo nelle profondità della terra e del male di tutti i tempi, saranno presi per mano e accompagnati a risalire alla vita eterna. Inizierà un cammino che durerà tutta la vita per morire ogni giorno e ogni giorno risorgere. Ogni giorno affrontare con Cristo il buio della notte del male e con Lui risorgere alla vita che si fa dono generoso.

 

Non abbiate paura perché Cristo sarà sempre con voi

Un cammino che potrà sembrare tanto difficile e molto impegnativo. Ma a voi, carissimi fratelli e sorelle ripeto le parole che l’angelo ha rivolto alle donne corse al sepolcro: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto». Non lasciatevi prendere dalla paura di non farcela. Voi nella vita cercate e la vostra ricerca di felicità ha un nome: Gesù. Egli non è nei musei, neppure nelle splendide chiese piene di opere d’arte. Gesù è risorto, infatti il sepolcro da duemila anni è vuoto. Anzi Lui ci precede in tutto ciò che facciamo e possiamo riconoscerlo nei Santi segni dell’acqua, del pane, dell’olio… e nel volto dei poveri. Egli ci precede, risorto, per aprirci la strada nelle scelte della vita.

 

Carissimi fratelli e sorelle, nuovi cristiani, primizia della nostra Chiesa vicentina, noi vi siamo grati per il coraggio di scegliere Cristo e di entrare nella Comunità dei peccatori perdonati. Noi non siamo migliori di voi, ma desideriamo camminare con gioia insieme a voi verso il Regno.

 

† vescovo Giuliano